Il gatto del Bengala, una razza di gatti tutta da scoprire

I gatti sono gli animali domestici più comuni insieme ai cani. Ci sono alcune razze di gatto che sono note per la loro bellezza: uno di questi è il gatto del Bengala. Turbolento, dinamico e affettuoso con la famiglia, il gatto del bengala conserva nel nome, nell’aspetto e nel carattere i tratti tipici della sua natura selvatica. Ma vediamo tutto ciò che c’è da sapere su questo piccolo leopardo.

Le origini e la sua storia

Nato da un esperimento non riuscito del dottor Centerwall che nel 1973 tentò di studiare la leucemia felina nei gatti domestici, il gatto del bengala è una razza felina ibrida derivante dall’incrocio del gatto domestico e del gatto leopardo asiatico. Successivi incroci per rendere meno selvatico il ‘Bengal’ furono sperimentati con il gatto egiziano, il Burmese, l’Abissino e l’Ocicat. Ad oggi, gli esemplari di gatto del bengala di terza generazione conservano solo in parte il carattere selvatico del loro progenitore, ma in generale si dimostrano molto più docili e mansueti di quanto si creda. Il riconoscimento ufficiale della razza è avvenuto solo nel 1991, il che fa del gatto del bengala una razza felina relativamente recente.

Il carattere del micio

Pur essendo un gatto domestico, è bene ricordare che nelle sue vene scorre sangue selvatico che caratterizza la vita di questo gatto in ogni sua fase. Adora saltare, correre, dar la caccia ai piccoli animali e nonostante sia affettuoso, docile e giocherellone il suo rimane un caratterino turbolento e imprevedibile. Ciò che colpisce di più è al sua iperattività e l’irrefrenabile voglia di arrampicarsi, saltare, curiosare ovunque e osservare il mondo ‘dall’alto’. Per tutti questi motivi ha bisogno di spazio per sgranchirsi le gambe, affilare le unghie ed esercitare i muscoli. La vita in appartamento gli è congeniale e anche la convivenza con bambini e altri animali, a patto che si rispetti la sua privacy e si osservi qualche regola basilare di pacifica convivenza. Non adatto a padroni pigri o non disposti al gioco.

Allevamento e prezzi del Gatto del Bengala

Prima di adottare questo splendido esemplare di gatto, bisogna ricordarsi che non è adatto per la vita in appartamento. Questo gatto ha bisogno di ampi spazi per correre e saltare. Ad ogni modo vive in appartamento tranquillamente, purché gli si dedichi un angolo-gioco con tiragraffi ad albero e cuccia. L’alimentazione deve essere regolare e attenta perché tende a soffrire di problemi gastro-intestinali. Predilige pollo crudo e carne cruda magra, da evitare il latte e i suoi derivati. La toelettatura non necessita di particolari cure, a parte la regolare manutenzione delle unghie, un’adeguata pulizia delle orecchie di tanto in tanto e sporadiche spazzolate, più frequenti durante la muta. Il prezzo di un gatto del bengala può arrivare oltre i 2.500 euro, tanto da essere considerato uno dei gatti più costosi al mondo.