Attenzione ai bonifici, ecco l’unica causale che non fa scattare i controlli del Fisco

I bonifici sono sempre più diffusi e soprattutto sempre più diversificati, in quanto a partire dal 21° secolo questa forma di “trasmissione” di denaro che avviene esclusivamente tramite la via telematica, considerata naturalmente molto più sicura e tracciabile rispetto ad altre forme di pagamento, ha accolto i vantaggi delle varie differenziazione, come quando abbiamo parlato del bonifico istantaneo, una delle più recenti applicazioni. Eppure i bonifici anche se molto sicuri, tendono ad “insospettire” alcune tipologie di cittadini, in quanto, trattandosi di una metodoologia di trasferimento totalmente tracciabile, rende le transazioni maggiormente soggetti controlli del Fisco.

Attenzione ai bonifici, ecco l’unica causale che non fa scattare i controlli del Fisco

Le segnalazioni che possono avvenire dalle banche a fronte di bonifici troppo frequenti, particolarmente importanti nei termini econoomici ma soprattutto, estremamente “generici” nella causale (ossia la “motivazione” fornita da chi effettua il trasferimento di denaro) possono portare a dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

In genere ogni forma di entrata economica deve essere dichiarata dal punto di vista fiscale, eccezion fatta per le donazioni, le vincite delle scommesse/lotterie ed altre forme di denaro che non necessitano di sviluppare delle tasse associate.

Quello che può far “insospettire” l’Agenzia delle Entrate è la poca chiarezza e trasparenza, quindi essere più precisi possibili è indiscutibilmente la soluzione più coerente, in buona sostanza viene “premiata la trasparenza”.

Inserire causali come regalodonazione, se queste corrispondono al vero, magari fornendo la documentazione che possa avvalorare questa versione è indubbiamente una buona idea per evitare controlli, che in ogni caso non portano necessariamente a sanzioni, in quanto gran parte delle segnalazioni sostanzialmente “cadono nel vuoto”.

Se la causale non viene sviluppata in modo preciso, sussiste la possibilità, non eccessivamente frequente che la banca, dietro “supporto” da parte dell’Agenzia delle Entrate possa richiedere maggiori informazioni sull’origine del bonifico.

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