La bresaola contiene il lattosio? Ecco la risposta che sorprende tutti

In tanti si chiedono se la bresaola contiene il lattosio o se può essere mangiata da chi ne è intollerante. Ci sono carni e salumi che possono portare a stare male una persona, perché hanno tracce di lattosio, e altri alimenti che ne sono del tutto privi. E la bresaola in gruppo di cibo rientra?

La bresaola contiene il lattosio? Ecco la risposta

La bresaola non contiene il lattosio e, per questa ragione, può essere mangiata in tranquillità anche di chi ha un’intolleranza. Anche il prosciutto crudo e la pancetta non sono trattati con il lattosio, anche se conviene sempre controllare l’etichetta degli ingredienti, per non correre rischi. Tutti i salumi, in generale, che hanno una certificazione di qualità (DOP o IGP, per esempio) son affidabili, perché costretti a rispettare regole di produzioni molto rigide.

In generale, carne e salumi in natura non hanno lattosio. Per essere conservate più a lungo, però, succede molte volte che le aziende produttrici aggiungano lattosio sia alle carni rosse, sia alle carni bianche. Più la scadenza del prodotto è lunga, più è probabile che abbia tracce di lattosio. Questo discorso vale per il prosciutto cotto, gli hamburger, il salame e le salsicce: chi è intollerante al lattosio, ne deve stare alla larga.

Inoltre, il lattosio esalta il colore di carni e salumi, rendendone l’aspetto più appetibile e accattivante. Infine, aggiunge sapore, in modo tale che l’alimento risulti ancora più gustoso. Rende gli insaccati più morbidi, come le salsicce e il salame.

Intolleranza al lattosio: come si manifesta

L’intolleranza al lattosio è uno fra i disturbi alimentari più diffusi e affligge metà della popolazione mondiale. Chi è affetto da questa patologia hanno un deficit dell’enzima lattasi. Un enzima importante, perché ha il ruolo di dividere il lattosio in due zuccheri semplici, in glucosio e in galattosio. In una persona sana questo processo avviene naturalmente e può digerire il latte vaccino e i suoi derivati senza problemi.

Se un intollerante assume lattosio può accusare una serie di fastidi all’apparato gastro-intestinale di varia entità, a seconda della persona. Il lattosio transita nell’intestino, senza essere stato digerito, dove subisce un processo di fermentazione. Come conseguenza, l’individuo intollerante avrà un aumento di gas intestinale, la causa dell’infiammazione delle pareti intestinali.

I sintomi più diffusi di un’intolleranza al lattosio sono una digestione faticosa, nausea, vomito, crampi addominali, gonfiore e pesantezza, meteorismo, diarrea o stitichezza e infine irritazioni della pelle. Che l’intolleranza compaia fin da piccoli o emerga in età adulta, succede quasi sempre che con il passare degli anni si aggravi. Da grandi diventa sempre più complicato, se non impossibile, digerire il lattosio.