Quando potare il gelsomino? Ecco il periodo per farlo

Tra i rampicanti che si trovano in natura, il gelsomino è sicuramente uno di quelli più apprezzati dal punto di vista estetico. Quando si sceglie di coltivarlo, è importante effettuare dei corretti interventi di potatura gelsomino, al fine di migliorare la forma ed il portamento. In determinati momenti della crescita della pianta è veramente fondamentale effettuare una buona potatura per mantenerla sana anche negli anni a venire, quando sarà più matura. Quando e come tagliare il gelsomino può variare a seconda della varietà coltivata, si contano infatti più di 250 specie differenti, ognuna con le sue caratteristiche, le sue forme ed i suoi ritmi di crescita.

Come potare il gelsomino

Il gelsomino ha differenti fasi di vita e a seconda di queste cambia anche la potatura. Nei primi tre anni di vita della pianta, questa va potata accorciando di circa due terzi i rami alla base, al fine di favorire la comparsa di nuovi getti laterali. Questo serve per delineare la forma ed il portamento del gelsomino per tutta la vita.

Dopo il terzo anno, la pianta ormai adulta può essere liberata delle parti secche o danneggiate o subire un taglio dei rami, con la cosiddetta potatura di ringiovanimento.

A seconda del tipo di pianta, bisogna tagliare i rami danneggiati o i rami produttivi: nel gelsomino comune non bisogna accorciare i rami basali, bensì bisogna diradarli tagliandoli alla base.

Quando potare il gelsomino

La potatura sia di formazione che di ringiovanimento del gelsomino va sempre effettuata durante la primavera, anche se nel secondo caso il periodo può cambiare a seconda della varietà coltivata.

Va sempre evitata la potatura nei mesi autunnali, perchè questa operazione va effettuata almeno due settimane prima della fioritura, oppure per alcune specie dopo la fioritura e quindi a fine inverno, cioè nel periodo che coincide con l’inizio della stagione vegetativa.

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