Quando potare le orchidee? Ecco il periodo

Le orchidee sono dei fiori molto resistenti, la loro capacità di adattamento ha fatto sì che fiorissero ovunque tranne che in Antartide. In Italia esistono 85 specie di orchidee, coltivate nelle zone umide delle fasce montane e costiere. Anche queste piante come tutte, hanno però bisogno di cure e tra queste è molto importante la potatura che va effettuata nel periodo migliore per la pianta stessa.

Quando potare le orchidee? Ecco il periodo

La potatura di tutti i fiori in vaso è sempre consigliata dagli esperti, perchè permette alla pianta di concentrare la sua energia senza disperderla verso parti ormai secche. Per quel che riguarda le orchidee, la prima cosa da fare è verificare se la specie posseduta necessita della potatura, infatti tra le tante varietà esistenti ce ne sono alcune che non ne necessitano poiché fioriscono sempre sullo stesso stelo, in quel caso si consiglia solo per alcuni accorgimenti. La potatura si effettua quando la fioritura è finita del tutto, cioè quando i fiori sono completamente secchi. Si può quindi togliere il fiore recidendone la base, così da alleggerire lo stelo, considerando che poi andrà tagliato anche questo. Prima di effettuare la potatura vanno pulite e disinfettate le forbici, e l’operazione va sempre effettuata con moderazione per non danneggiare la pianta.

Come effettuare la potatura

E’ sempre consigliabile effettuare tagli netti per non danneggiare la pianta, perchè basta una sfilacciatura dello stelo per favorire l’ingresso di agenti patogeni e lo sviluppo di malattie. Sempre per questo motivo si può proteggere il taglio con del mastice in modo che non penetrino virus e batteri. Se gli steli sono troppo lunghi, si possono tagliare a partire dal secondo nodo, ma solo se è già spuntato uno stelo nuovo e sempre rispettando il ritmo della fioritura. Nel caso di orchidee che fioriscono sempre sullo stesso stelo, si può tagliare a 20 centimetri dalla base, dopo il nodo da cui nasceranno poi le nuove gemme. Non vanno mai tagliate radici e foglie della pianta, a meno che non vi siano delle malattie che lo rendono necessario.

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