Prevenire il rifiuto di un prestito personale

Per richiedere un prestito o un finanziamento bisogna come prima cosa fare attenzione quale sia la capacità da parte del richiedente di rimborso.

Prima di concedere un prestito le finanziarie e gli istituti di credito valutano e verificano sempre le condizioni del patrimonio e reddito del richiedente e, al termine di queste istruttorie, molte volte il finanziamento non viene concesso.

Alcune volte l’esito negativo di una richiesta può essere determinata non solo dalla situazione di precarietà del reddito o lavorativa, ma anche dalla mancanza di informazioni.

Un esempio si ha quando non sono stati mai chiesti prestiti in precedenza e si è quindi sconosciuti al SIC (sistemi di informazione creditizia gestito dal CRIF – Centrale Rischi d’Intermediazione Finanziaria) che raccolgono dati e informazioni del pagatore e su eventuali ritardi nei pagamenti.

In questo video ci sono una serie di consigli per prevenire il rifiuto di un prestito o per richiederlo di nuovo.

Come prevenire un rifiuto

Il più frequente caso di rifiuto di richiesta di prestito è la mancanza dei requisiti economici. Solitamante le banche danno fiducia a un pagatore se il rapporto tra la rata del prestito e il reddito non supera un terzo dell’entrate mensili.

Bisogna inoltre poter dimostrare che il reddito degli introiti mensili sia verificato da lavoro o da pensioni, perchè nel caso si avesse un contratto lavorativo precario a tempo determinato, questo potrebbe incidere in maniera negativa sulla valutazione della richiesta.

Altro caso di rifiuto è il sovraindebitamento: gli istituti di credito valutano se ci sono altre richieste di prestito a più finanziarie alla presentazione della domanda e talvolta non si possono avere troppi prestiti contemporaneamente.

Gli istituti di credito o le finanziarie controllano anche se il richiedente sia garante o cointestatario di altri prestiti. Questo può in fluire in modo negativo sull’esito della richiesta quando, per esempio, si è garante di un prestito intestati a un’altra persona che non ha pagato le rate in modo regolare.

Se il prestito è stato negato perchè c’è una segnalazione negativa a carico del richiedente, ma sa che non ha nessun tipo di ritardi nei pagamenti o protesti, può effettuare una richiesta Crif per scoprire chi è stato a fare questa segnalazione negativa, e richiedere la cancellazione.

Se il prestito viene rifiutato perchè gli istituti creditizi ritengono che il richiedente ha troppe rate e quindi non ha la possibilità di pagarne un’altra si può chiedere alla stessa banca di poter convogliarle in unica rata richiedendo un prestito di importo maggiore e allungare il piano di rientro facendo abbassare l’importo della rata mensile.

Se una richiesta di prestito è stata rifiutata, per fare una nuova domanda bisogna aspettare 30 giorni perchè questa informazioni si cancelli dagli elenchi del SIC altrimenti la richiesta non passa. In alternativa si può richiedere ad una banca alternativa una liberatoria del prestito, con la quale si conferma che si è rinunciato alle precedenti richieste del prestito.

Cattivo pagatore e segnalazione Crif

Se chi richiede un prestito è un ‘cattivo pagatore’ per un pagamento di una rata in ritardo o un mancato pagamento, la richiesta viene respinta dal Crif la società di informazioni e servizi creditizie che lavora in Italia e a cui il cattivo pagatore viene iscritto.

Un vero e proprio database che gestisce le informazioni e gli esiti creditizie delle banche, istituti crediti e finanziarie. Non solo i cattivi pagatori sono iscritti al Crif ma anche tutte le persone fisiche e società che hanno richiesto finanziamenti e prestiti, sia con esito positivo che negativo.

I dati inseriti nella Crif però non rimangono in modo permanente ma vengono cancellati secondo un codice deontologico preciso, che in questa pagina viene descritto in maniera esaustiva.

Antonio Menzanotte: