Le ortensie sono velenose, ecco come non entrare a contatto con il veleno

Le ortensie fanno parte della famiglia delle Hydrangea. Questa pianta è originaria delle regioni orientali dell’Asia o dell’America meridionale ma si sviluppò in Europa già dal 1800.

I fusti sono legnosi e robusti, le foglie sono dentate o lobate e i fiori sono riuniti sfericamente o pannocchia. Si possono trovare in vari colori come il bianco, il blu, il viola e il rosa. Questi colori possono essere cambiati in base al pH del terreno. Più è acido, più il colore sarà scuro e tendente al blu, mentre se il terreno si presenta più basico, il colore tenderà al bianco o al rosa.

Le ortensie per crescere bene, hanno bisogno di un luogo ombroso e semiombroso. Non devono essere mai esposte alla luce diretta del sole, perché potrebbero bruciare. Questa pianta deve essere innaffiata regolarmente e frequentemente in estate.

Le ortensie preferiscono un terriccio torboso, fresco, ricco di sostanza organica.Vanno concimate una volta all’anno, preferibilmente in primavera. Meglio scegliere un concime per ortensie in granuli. Mentre una volta a settimana si può usare un concime liquido diluito in acqua, ricco di potassio, così da migliorare l’intensità del colore dei fiori e delle foglie.

Se si vogliono avere altre ortensie si può ricorrere alla moltiplicazione per talee, tra giugno e luglio.

Le talee, devono essere lunghe all’incirca 8 cm. Bisogna prendere il ramo dai getti laterali e piantarlo poi in un miscuglio di torba e sabbia, in parti uguali.

A radicazione avvenuta le nuove piante si possono trapiantare in un vaso di 10 cm, per poi rinvasarle ad ottobre.

Le ortensie sono velenose, ecco come non entrare a contatto con il veleno

E’ una pianta che se ingerita in grandi quantità può risultare mortale per via della cianuro, cioè una tossina che può bloccare il sistema nervoso centrale ed il sistema respiratorio.

I suoi fiori rosa, bianchi e blu contengono sostanze che se ingerite, causano depressione, aumento del battito cardiaco, aumento della temperatura corporea, diarrea e vomito.

L’unica varietà non tossica è quella giapponese, le cui foglie vengono utilizzate anche per la preparazione del tè e quindi si possono ingerire tranquillamente, senza avere nessun effetto collaterale.

Filippo Lisuzzo: