Busta paga, fate sempre attenzione a questa voce: ecco il significato

Come un po’ tutti sanno, una delle cose più attese in assoluto é la busta paga. Quando arriva però bisogna prestare molta attenzione e leggere bene, dato che ci potrebbero essere degli errori che dovranno essere sistemati quanto prima. La busta paga è sempre stata chiamata così, anche perché prima lo stipendio veniva dato in una busta, mentre ora le cose sono cambiate totalmente, tranne il nome. Oggi la paga viene emessa tramite bonifico.

Il nome quindi è solo un simbolo. Si tratta di un documento che racchiude alcune informazioni fondamentali, ovviamente oltre all’importo dovuto. Andiamo quindi a vedere quali sono le parti su cui fare attenzione.

Busta paga, fate sempre attenzione a questa voce: ecco il significato

La busta paga è un documento, che principalmente si può dividere in 3 parti. Andiamo a vedere quali sono una ad una. Della prima parte, fa parte l’intestazione che contiene i dati anagrafici del lavoratore ma anche del datore di lavoro. Viene anche scritto il periodo che viene pagato e i livelli di inquadramento del  Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL).

Mentre nella seconda parte, troviamo il il periodo lavorativo effettivo, ovvero la paga di base, chiamata anche l’E.D.R. che sta ad indicare l’Elemento Distinto della Retribuzione. In sostanza è una somma mensile 10,33 euro calcolata su 13 mensilità. Abbiamo poi i livelli di anzianità, ovvero gli aumenti avuti durante il corso degli anni. Troviamo anche la contingenza, la quale però non è stata più aggiornata. Per finire  troviamo il TFR, ovvero l’indennità sostitutiva di preavviso, che compare solo per chi ha deciso di lasciare il lavoro.

Nella terza parte invece, vendono scritti i dati fiscali e quelli previdenziali. Troviamo anche i contributi versati nel tempo dal datore all’INAIL e all’INPS. In questa parte vengono anche messe le malattie, la maternità e la cassa integrazione, ovviamente se ci sono. Una cosa invece, che non compare più sono gli assegni familiari, sostituiti dall’Assegno Unico per le famiglie. Quest’ultimo viene emesso tramite bonifico.

Filippo Lisuzzo: