Canone Rai, quanto pagheremo nel 2023? “E’ inconcepibile”

Pochissime cose riescono a mettere d’accordo la popolazione italiana come “l’astio” verso le tasse, soprattutto quelle considerate più invadenti e inopportune, come ad esempio il Canone Rai, che è così “mal visto” da non essere neanche concepito come una vera e propria imposta, come in effetti è. Anche per questo motivo, lo stato ha sempre faticato molto per ottenere risorse economiche sufficienti da parte della cittadinanza, risorse necessarie per foraggiare il servizio pubblico.

Canone Rai, quanto pagheremo nel 2023? “E’ inconcepibile”

Il Canone Rai infatti non rappresenta una terminologia coerente con il significato di quella che è a tutti gli effetti una vera e propria tassa televisiva, che non viene pagata solo in Italia ma anche in altri paesi europei.

Rappresenta anche una importante fonte di sostentamento per lo stato, visto che quest’ultimo “guadagna” oltre un miliardo e mezzo di euro ogni anno tassando a sua volta gli importi pagati dalla popolazione.

Fino al 2016 solo una piccola percentuale di italiani pagava regolarmente la tassa televisiva, mentre i numeri sono aumentati fino a circa il 28 % dal 2016, anno in cui il governo Renzi ha deciso di “spostare” l’ammontare del Canone Rai direttamente sulla bolletta dell’energia elettrica, rateizzandola in 10 rate da 9 euro l’una, da gennaio a ottobre, per un totale di 90 euro all’anno.

Questa situazione sarà mantenuta fino al 2022, dall’anno prossimo infatti, secondo direttive europee, il Canone Rai dovrà tornare ad essere pagabile in una soluzione separata dalla fatturazione elettrica anche se non è ancora chiaro se sarà adottato nuovamente il sistema del classico bollettino, oppure sarà possibile ottenere altre forme di pagamento, ad esempio associando l’importo al pagamento delle imposte.

L’importo potrebbe subire un netto rincaro, magari ritornando su cifre non dissimili allo scorso decennio, quando la cifra ammontava a 113 euro all’anno, pagabili in un’unica soluzione.

Bisognerà attendere gli ultimi mesi dell’anno, con l’insediamento del nuovo governo, saranno ufficializzate le nuove modalità.

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