Canone Rai, cosa succede se non lo pago? “Attenzione”

Il Canone Rai rappresenta alla perfezione il concetto di “tariffa indigesta”, che in realtà è rappresentata da una vera e propria “imposta”, ossia una tassa anche se non tutti ne sono a conoscenza. Per molti la tassa televisiva non è percepita come tale e per questo motivo risulta essere evasa da un’importante fetta della popolazione italiana. Questo avviene anche se il Canone viene solitamente pagato “in automatico”, accorpato alla bolletta della luce a partire dal 2016, proprio per ridurre l’evasione di questa imposta, che è assolutamente necessaria per il servizio pubblico e anche per lo stato italiano.

Tassa sulla TV

Nel 2023 il Canone Rai ritornerà ad essere scorporato dalla bolletta della luce, seguendo i dettami della Comunità Europea che non prevede il pagamento della tassa televisiva secondo questa formula, che ha comunque garantito allo stato maggiori entrate rispetto al passato. Anche se si tratta di una tassa, fino al 2016, data di sviluppo della formula attuale, solo il 3 % degli italiani pagava regolarmente questa tassa, contro il 27 % attuale.

Non è ancora chiaro come sarà impostato il pagamento del “nuovo” Canone Rai, ed è prematuro parlare di eventuali aumenti rispetto alla tariffazione attuale che è di 90 euro rateizzati in 10 mensilità.

Canone Rai, cosa succede se non lo pago? “Attenzione”

E’ una tassa, come detto, quindi il mancato pagamento ha delle conseguenze, seppur solo una minima parte degli evasori viene effettivamente “rilevata”. Tuttavia la legge parla chiaro, e pur non essendoci un “distacco”, viene calcolata una multa che può corrispondere dai 180 a 540 euro, ossia da 2 a 6 volte l’importo annuo, che viene comunque calcolato, in sostanza bisogna pagare oltre alla multa anche il canone non pagato.

Successivamente se si continua a non pagare, scatta la cosiddetta esecuzione forzata, a causa dell’apertura di un fascicolo da parte dell’Agenzia delle Entrate, che può portare anche il pignoramento.

Se si dichiara il falso durante la richiesta di esenzione si rischia il reato di falso ideologico, che può portare anche alla reclusione fino a 2 anni.

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