Diabete: per prevenirlo esistono queste cure. Lo studio

Il diabete aumenta con l’età: dallo 0,5% dei giovani adulti al 10% o più delle persone di età superiore ai 65 anni. Una persona su cinque di età superiore ai 75 anni ne è colpita, e più colpiti gli uomini nella fascia di età inferiore ai 74 anni: queste sono le ultime stime del diabete in Italia.

Quasi 3 milioni, ovvero il 4,9% della popolazione, ma se aggiungiamo il non dichiarato, il numero di persone che non sanno di avere il diabete, la percentuale potrebbe essere anche più alta.

Una malattia in crescita: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oggi nel mondo ci sono più di 346 milioni di persone con diabete e quel numero è destinato a raddoppiare entro il 2030. Per alcuni (con diabete di tipo 1), il primo trattamento è il farmaco (insulina), ma per la maggior parte delle persone con diabete di tipo 2, una dieta equilibrata con tutti i nutrienti è terapeutica e aiuta a controllare la glicemia.

Cause e fattori di rischio

Il diabete è la malattia metabolica più comune, caratterizzata da un’insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas e dall’incapacità dell’organismo di metabolizzare correttamente i carboidrati, con conseguente aumento della glicemia (iperglicemia).

Si identificano diverse forme: diabete insulino-dipendente o di tipo 1 (le cellule beta pancreatiche produttrici di insulina vengono completamente distrutte dai processi autoimmuni), diabete non insulino-dipendente o di tipo 2 (le cellule beta presenti ma non sufficienti a soddisfare la domanda, aumentate dall’eccesso peso corporeo), diabete secondario a malattie del pancreas (anche le cellule beta sono coinvolte nel processo patologico), cambiamenti ormonali, causati da farmaci o sostanze chimiche, recettori dell’insulina anormali e diabete gestazionale, che si verifica nelle donne in gravidanza.

Il diabete di tipo 2, il tipo più comune, è una malattia multifattoriale causata dall’interazione di molteplici cause, tra cui la suscettibilità genetica e il ruolo dei fattori ambientali.

In questi ultimi, il sovrappeso e l’obesità (soprattutto di tipo addominale) e una dieta squilibrata ricca di grassi saturi e zuccheri semplici (carboidrati) giocano un ruolo importante nell’insorgenza della malattia.

Il diabete può essere associato anche ad altre malattie metaboliche, come l’ipertensione arteriosa e la dislipidemia (alte concentrazioni di grasso nel sangue), ma l’iperglicemia rimane la prima conseguenza del diabete, che può essere asintomatico o presentarsi con sintomi aspecifici (sete persistente o aumento della fame è associato alla perdita di peso).

È molto importante diagnosticare e curare il diabete nel miglior modo possibile, poiché la malattia può portare a complicazioni nel tempo.

I principi di base della consulenza di esperti sono seguire i farmaci appropriati, stabilire un contatto con un diabetologo, condurre i test di controllo necessari per prevenire complicazioni a lungo termine e seguire un “regime dietetico”.
La dieta ideale per il diabete non è complicata o restrittiva. Mentre deve fornire lo stesso apporto calorico giornaliero di un non diabetico (ovviamente una dieta ipocalorica se in sovrappeso), deve avere quattro obiettivi in ​​termini di fisico, sesso, età, altezza e attività lavorativa: controllo glicemico, raggiungimento e mantenere il peso, prevenire e trattare i principali fattori di rischio cardiovascolare e mantenere la salute fisica e mentale.

Pertanto, la dieta deve essere sempre individualizzata, tenendo conto delle abitudini alimentari del soggetto e della famiglia.