Canone Rai 2022, ecco quanto pagheremo: “è una vergogna”

Pochissime cose sono più “italiane” di un senso di “astio” verso il Canone Rai, tariffazione obbligatoria da oramai molto tempo per la quasi totalità della popolazione della penisola (e isole annesse), che è naturalmente munita di almeno 1 dispositivo televisivo a casa. La tassa televisiva, chiamata in modo colloquiale Canone Rai anche se non presenta i crismi di un canone vero e proprio. Il termine tassa televisiva è indubbiamente più indicato perchè non si tratta di una forma di tariffazione volontaria ma obbligatoria, necessaria per “foraggiare” lo sforzo del servizio pubblico nazionale ma anche per fornire una non indifferente quantità di imposte per lo stato.

Tassa mai gradita

Il Canone Rai ha mutato più volte forma, fino a quella attuale, che ha preso il posto del caratteristico bollettino a partire dal 2016. Il governo Renzi infatti ha reso il Canone Rai rateizzato e ne ha ridotto l’importo da 113 a 90 euro, dilazionati in 10 rate da 9 euro l’una, il tutto accorpato alla fatturazione dell’energia elettrica. Questa mossa, molto discussa e che sarà nuovamente cambiata a partire dal 2023 ha permesso allo stato di percepire oltre un miliardo e mezzo all’anno di euro sotto forma di imposte: ogni canone rai pagato infatti viene anche “tassato” dallo stato in modo importante: viene calcolato che “solo” 74 euro dei 90 sopracitati serve per finanziare i servizi inerenti all’informazione, 16 di questi diventano tasse.

Canone Rai 2022, ecco quanto pagheremo: “è una vergogna”

Secondo i vertici Rai l’intero servizio è sottofinanziato, in quanto l’importo non è più sufficiente, anche a fronte di una evasione di questa tassa comunque molto importante: si stima che oltre la metà della popolazione minuta di una tv non paghi regolarmente la tassa televisiva, e dal prossimo anno l’imposta televisiva sarà nuovamente “scorporata” dalla bolletta, anche se non è ancora chiaro come sarà concepita. L’ipotesi rincaro è tutt’altro che remota: la tariffa potrebbe effettivamente superare nuovamente il “tetto” dei 100 euro annui, con un sovrapprezzo possibile in relazione a chi possiede più di un Tv. Solo nei prossimi mesi la situazione legata a questa tariffazione così poco gradita diventerà più chiara.

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