Nessuno lo sa, ma ecco quando il valore del colesterolo è preoccupante

Il  valore del colesterolo alto è preoccupante quando supera determinati valori. Ecco quando bisogna stare in stato di allerta.

Il colesterolo è una sostanza grassa di grande importanza per il nostro corpo, in grado di diventare dannosa solo se e quando presente in quantità eccessive nel sangue. L’organismo umano produce autonomamente la maggior parte del colesterolo necessario (80% circa), mentre una piccola parte viene introdotta quotidianamente con la dieta;

Qualsiasi cellula è in grado di sintetizzare il colesterolo, ma il centro di produzione è il fegato, che riceve anche il colesterolo proveniente dall’assorbimento intestinale; il grasso che introduciamo con la dieta viene infatti assorbito nell’intestino per poi arrivare al fegato e viene usato come energia.

Il valore del colesterolo: quando è preoccupante

Per valutare il valore del colesterolo c’è un range. Tra 150 e 200 mg/dl è un valore accettabile. Valori tra 200 e 240 mg/dl sono associati a un aumentato rischio di sviluppo di malattia coronarica. Valori superiori a 240 mg/dl sono ad alto rischio.

Talvolta il colesterolo alto è ereditario, ma tuttavia ci sono altre cause come

  • fumo: l’acroleina, una molecola assunta attraverso il fumo di sigaretta, è in grado di inibire il prezioso lavoro di pulizia delle HDL
  • sedentarietà: spesso chi non fa attività fisica tende ad accumulare più colesterolo cattivo
  • dieta ricca di grassi saturi
  • obesità: chi ha un obesità importante, sviluppa più colesterolo cattivo e trigliceridi

che eventuali malattie concomitanti, come ad esempio

  • ipertensione
  • diabete

Lo stile di vita influisce molto sul rischio di questa malattia; apportare un drastico cambiamento alle abitudini di vita e alimentari è già un passo per combatterlo. In altri casi i dottori affiancano anche una cura con una compressa.

Dieta per il colesterolo

Alcuni alimenti di origine animale (fegato, uova, reni, …) contengono colesterolo, oltre ad altre forme di lipidi, ma questo ha in realtà un effetto del tutto trascurabile sulla salute umana.

Ciò che influisce molto è la quantità di grassi saturi presenti nell’alimento, presenti soprattutto in cibi di origine animale. Hanno invece effetto protettivo i grassi mono e polinsaturi (di cui sono ricchi gli alimenti di origine vegetale e il pesce, soprattutto quello azzurro e il salmone). Discorso a parte per i grassi trans, fortunatamente sempre meno presenti nella dieta italiana, si incontrano nei cibi industriali.

Evitare anche l’alcol e le bevande gassate può essere un passo per recuperare. Inoltre cominciare a cambiare stile di vita, eliminando le sigarette e camminando almeno 30 minuti al giorno; riesce a dare risultati notevoli!