Allerta influenza australiana: ecco i sintomi da non sottovalutare

L’influenza australiana arriva in Italia, ecco di cosa si tratta. A settembre arriva sempre l’influenza, ma oltre al Covid, ci sono anche altri virus a cui stare attenti

 L’influenza australiana arriva in Italia

Il Covid ha permesso, nel corso degli anni, di individuare velocemente i sintomi di altri ceppi influenzali. Ecco che torna l’influenza australiana, chiamata con tale nome perché si sviluppa perlopiù nei paesi dell’Oceania. Di fatto i primi casi sono stati rintracciati a Bologna e uno a Genova.

Di solito i sintomi sono sempre gli stessi: febbre alta, un sintomo respiratorio e qualche sintomo generico come la stanchezza.

Cioè che preoccupa però non è tanto l’arrivo di questa influenza di per sé, ma il fatto che anche i casi covid potrebbero aumentare.

Secondo i medici, i casi attuali sono solo un inizio, di qualcosa che arriva poi da novembre in poi, con il freddo. Ma almeno ci sono tutti gli strumenti per riconoscerla e soprattutto non dovrebbe essere pericolosa. Questa diventa una Twindemic, epidemia gemella, simile per i sintomi.

Come sempre la raccomandazione è quella di prevenire i sintomi con le vaccinazioni antinfluenzali, sia per le fasce più giovani della popolazione che per le più anziane.

Come si trasmette

Il virus, come la comune influenza si trasmette per via aerea, attraverso starnuti e tosse. La trasmissione può avvenire anche indirettamente con mani infette. L’ influenza ha un periodo di incubazione di 1-4 giorni. Ma l’ infettività si prolunga anche per 3-5 giorni dalla comparsa dei sintomi. Come il Covid, si diffonde facilmente negli ambienti chiusi, perciò più facile da contrarre in inverno inoltrato.

 

Come proteggersi dall’influenza australiana

Sicuramente, come detto sopra, i vaccini antinfluenzali fanno tanto. Ma una buona igiene delle mani anche in questo caso può aiutare a prevenire. Inoltre uno stile di vita sano con apporto di vitamine e idratazione fa sicuramente molto per prevenire tantissimi virus.

n genere non c’e molto da preoccuparsi, non e neanche molto infettiva. Pertanto non si registrano morti nel mondo per tale influenza.