Decreto dignità: che cos’è e quali sono le differenze rispetto al passato?

Il decreto dignità è stato voluto fortemente da parte del movimento cinque stelle, a seguito del loro ingresso al governo, e fin da quando è stato introdotto ha comportato numerose differenze rispetto al passato, soprattutto per quanto riguarda la materia relativa al divieto di pubblicizzare le attività legate al gioco d’azzardo.

In quanto documentazione ufficiale e governativa, il decreto dignità è sicuramente un testo normativo molto importante, che dovrà essere conosciuto non soltanto da parte di tutti coloro che operano nel mercato del gioco d’azzardo e dei casinò online, ma anche da parte di tutti quei redattori, copywriter o addetti ai lavori televisivi che in passato potevano occuparsi della pubblicizzazione del gambling: le differenze avvertite sono, infatti, numerose e riguardano anche tutte le piattaforme estremamente sicure, come i casinò online con licenza AAMS in Italia. Ecco tutto ciò che c’è da sapere in merito.

Che cos’è il decreto dignità?

Il primo elemento da valutare, a proposito di quali siano le differenze rispetto al passato, riguarda proprio il testo. Il decreto dignità si basa su una serie di norme che mostrano effetti su alcune materie specifiche della società e del governo italiano, tra cui anche il gioco d’azzardo e la gestione di piattaforme di casinò online. In particolar modo, il decreto dignità stabilisce che è vietata qualsiasi forma di pubblicizzazione diretta o indiretta del fenomeno del gioco d’azzardo, pena il pagamento di una multa da parte di coloro che si sono occupati di tale pubblicizzazione, a meno che gli accordi tra piattaforme di gambling e televisioni/altri media siano contrattualizzati e avvenuti prima dell’introduzione del decreto.

Il fenomeno del gioco d’azzardo, secondo quanto stabilito dal decreto dignità, è strettamente legato al concetto di ludopatia, la quale può essere oggetto di valutazione non soltanto a partire dalla condizione psichica della persona, ma anche sulla base dell’interferenza di agenti esterni, come siti web, televisione, radio o programmi che sponsorizzano il gioco d’azzardo più o meno direttamente, inducendo nella persona il desiderio di realizzare delle puntate o giocate presso piattaforme di casinò fisiche o online.

Le differenze rispetto al passato con l’introduzione del decreto dignità

Dopo aver valutato quale sia il presupposto generale del decreto dignità, si può considerare, più nello specifico, l’insieme delle differenze che interessano tanto il giocatore quanto le piattaforme e le realtà mediatiche, rispetto al passato. La prima differenza riguarda proprio le piattaforme di casinò online e di gioco d’azzardo, per cui è stata prevista una rimodulazione dell’interfaccia, così da non indurre il giocatore a realizzare puntate. In particolar modo, i siti di casinò online continuano a funzionare come da regolamentazione, ma non possono avvalersi di una schermata introduttiva all’interno della quale siano presenti i cosiddetti call to action, ovvero frasi o parole e che stimolino l’attenzione e la voglia del giocatore rispetto alla realizzazione di una puntata o una giocata particolare.

Tra gli altri cambiamenti ci sono anche quelli relativi alla trasparenza delle piattaforme di casinò online, che devono avvertire a proposito del rischio di perdita, ribadendo la necessità di gioco responsabile. Il cambiamento più consistente, però, riguarda proprio la pubblicizzazione diretta o indiretta del fenomeno del gioco d’azzardo che, come si diceva precedentemente, ha a che fare con il comportamento di numerose realtà mediatiche, come televisioni, radio e siti web. La pubblicizzazione non può più avvenire in maniera diretta così come si osservava in passato, con loghi di piattaforme di casinò presenti in bella vista in televisione o, nel riferimento ad alcuni sport, direttamente sui campi o terreni di gioco. Allo stesso tempo, anche qualora si parli di gioco d’azzardo, in contesti di natura mediatica, il tono previsto è solo ed esclusivamente quello informativo, per cui è fondamentale evitare qualsiasi invito al gioco.