Come riconoscere le uova fresche: ecco i metodi infallibili

Le uova hanno da millenni un’importanza assolutamente assoluta nel concetto stesso di alimentazione, riconosciuta come tale in vari ambiti e quasi sempre in contesti estremamente rilevanti, in quanto si tratta di prodotti alimentari, di origine animale (quasi sempre si fa riferimento almeno per la cultura occidentale alle uova di gallina, ma esistono numerose altre varianti diffuse anche in Europa, (come ad esempio le uova di quaglia) pur restando qualcosa che inevitabilmente tende a degradarsi ossia “va a male” dopo un certo periodo di tempo. Riconoscere le uova fresche è essenziale anche per una questione di salute.

Infatti un uovo non fresco può essere stato “contaminato” da alcune forme di microorganismo come ad esempio il batterio della salmonella, che causa la salmonellosi, una forma di vera e propria infezione  che può diventare estremamente pericolosa se il sistema immunitario è già compromesso o comunque non è “sano”.

Come riconoscere le uova fresche: ecco i metodi infallibili

Come riconoscere le uova fresche

Riconoscere le uova fresche è in realtà semplice anche se quasi sempre bisogna fare qualche “test” , uno dei più famosi è legato alla fisica, in quanto un uovo “vecchio” tende a perdere la permeabilità del guscio (che non è completamente liscio, ma ha dei “pori” veri e propri).

Basta immegere l’uovo in un contenitore d’acqua sufficientemente grande e verificarne il comportamento: se va a fondo, significa che l’uovo è molto fresco, se rimane a poca distanza dal fondo è comunque fresco e assolutamente buono da mangiare mentre risulta essere sconsigliabile se galleggia, mentre non è commestibile se galleggia.

Anche agitare l’uovo in maniera sufficientemente energica è un ottimo modo per verificarne l’effettiva “maturità” e verficare se è fresco. Se il movimento non provoca suoni di “impatto” significa che l’uovo è sufficientemente fresco, il caso contrario il tuorlo (la parte “arancione” o “gialla”) sarà quella a provocare un suono sulla parte interna del guscio, segno di oramai un prodotto non più buono da consumare.

Un test diverso ma comunque efficace è sviluppabile invece con l’uovo aperto, in un piatto ,se  questo presenta una consistenza relativamente soda sia nell’albume e nel tuorlo, ossia tende a non “disperdersi” troppo, anche questo può essere considerato un segno di commestibilità.

Va anche ricordato che il termine della scadenza riportato sulla confezione o sul singolo guscio non implica per forza il periodo limite di consumo che può essere anche più lungo, molto dipende dal tipo di conservazione e dalla forma di elementi diversi di tipo ambientale.