Dove buttare l’olio delle scatolette di tonno? Ecco il metodo giusto

Statisticamente l’Italia è una nazione che “apprezza molto” lo scatolame, e non potrebbe essere altrimenti data la praticità di questa forma di conservazione dei prodotti alimentari, che permette di farne uso anche a distanza di mesi o addirittura anni dalla produzione, nello specifico si tratta di una forma di metodo conservativo particolarmente applicata per il tonno, che risulta essere infatti il prodotto soggetto ad essere più acquistato. Quasi sempre il tonno delle scatolette contiene l’olio per una questione di conservazione del prodotto ma dove buttare questa tipologia di elemento?

Si tratta ovviamente di olio commestibile, generalmente quasi tutti i consumatori tendono a gettarne in buona parte. Ma quale è il “luogo” ed il modo giusto?

Trattandosi di un prodotto che se non gestito accuratamente può sviluppare problemi anche all’ambiente, è importante comprendere come comportarsi.

Dove buttare l’olio delle scatolette di tonno? Ecco il metodo giusto

Dove buttare olio scatolette di tonno

La gestione dell’olio alimentare in senso generale è un problema per l’ambiente, se non viene effettuata in modo adatto. Infatti ogni cittadino fa ricorso a prodotti a base di olio con regolarità, e una stima porta ogni singolo cittadino a dover smaltire in qualche modo dai 2 ai 3 chili di olio esausto di tipo alimentare ogni anno.

Non va assolutamente gettato nello scarico del lavandino o nei rifiuti tradizionali  in quanto nello scarico tende non solo ad intasare potenzialmente ed i nmodo anche piuttosto grave le tubature ed i condotti, ma anche compromette la “salute” delle falde acquifere, e sono necessari dei trattamenti specifici per ripulire il tutto dalle tracce d’olio.

Oltre la metà, quasi 3/4 dell’olio alimentare esausto non viene  smaltito correttamente secondo le stime. L’olio esausto può essere, come già avviene in altre realtà attrezzate da questo punto di vista, anche un tipo di risorsa assolutamente importante in quanto può essere riutilizzato e trasformato ad esempio in biocarburante. L’olio infatti è assolutamente “riciclabile” in vari settori ed in modo particolare, per il contesto energetico che ha assolutamente bisogno di utilizzi del genere.

E’ importante conservare quando possibile maggiori quantità possibili di olio alimentare esausto in un qualsiasi contenitore e poi delegarlo ai vari punti di raccolta, che sono quasi sempre dislocati al di fuori di negozi alimentari ma anche supermercati e grossi centri di distribuzione. Un po’ come avviene per le batterie esauste, che necessitano di una forma di smaltimento “diverso” dal solito, anche l’olio delle scatolette necessita assolutamente di essere gestito in modo oculato.