Andare in pensione con 15 anni di contributi versati: ecco come

La pensione viene oramai considerata quasi naturalmente come un obiettivo neanche così facile da raggiungere, sia per difficoltà anagrafiche ma anche per condizioni eccessivamente sfavorevoli. Lo stato ne è consapevole e sviluppa da oramai molti anni diversi metodi alternativi per evitare di “toccare” il concetto di età pensionabile, che certifica il raggiungimento della pensione con determinati requisiti. Esistono diverse forme di pensionamento anticipato, alcuni di questi permettono effettivamente di poter andare in pensione anche con un numero minore di contributi versati rispetto alla quota minima di 20. Anche nel 2024 sarà possibile per alcune tipologie di lavoratore, andare in pensione anche con 15 anni di contributi versati.

Si tratta di uno dei metodi resi possibili dall’attuale ordinamento, che prevede di base ancora il sistema Fornero, considerato necessario durante il periodo di crisi economica ma oggi considerato dalla maggior parte dei diretti interessati eccessivamente penalizzante.

Come si potrà andare in pensione con 15 anni di contributi versati? Ecco il metodo ufficiale, già esistente e confermato anche per il 2024.

Andare in pensione con 15 anni di contributi versati: ecco come

andare in pensione 15 anni di contributi

Il sistema pensionistico di base è raggiungibile con il sistema “misto” della pensione di vecchiaia, che prevede un minimo di 67 anni come quota anagrafica ed almeno 20 anni di contributi. Dall’attuale ordinamento questo è possibile anche senza aver versato contributi da prima del 1996 e senza più il limite di importo minimo precedentemente fissato ad 1,5 volte l’assegno sociale.

Esistono anche altre forme di pensionamento anticipato, come la famosa Quota 100, divenuta poi 102 e 103, una forma di pensionamento che ricorre al sistema “misto” , ossia anche in questo caso un numero di anni sufficiente tra anagrafici e contributivi al fine di raggiungere i 103, nell’ultimo ordinamento, condizione confermata anche per il 2024.

Chi potrà continuare ad andare in pensione seppur con soli 15 anni di contributi versati potrà farlo a patto di averli versati in questa quantità entro il 31 dicembre 1992, ossia prima dell’adozione del sistema attuale, presenziato dalla riforma Dini. In precedenza la pensione veniva semplicemente calcolata progressivamente in base alla media dello stipendio percepito nell’ultimo decennio.

Allo stesso modo possono fare richiesta di questa tipologia di pensione chi entro il 1992 aveva già ottenuto i versamenti volontari dall’INPS

Il primo sistema è stato considerato troppo a lungo eccessivamente penalizzante per lo stato, mentre l’attuale sistema è più efficiente ma non più adatto all’attuale sistema sociale. Non a caso sono in molti ad auspicarsi un cambio non così radicale, ma una ricca riforma pensionistica nei prossimi anni.