Scuola, scontro M5S-PD sulla Azzolina, a rischio assunzioni per centinaia di professori

La riapertura delle scuole per settembre sembra essere di nuovo a rischio: il governo, dopo aver probabilmente trovato un accordo per quanto riguarda il trasporto scolastico affrontato in maniera diversa tra le regioni e il Ministero della Salute capitanato da Roberto Speranza, appoggiato dalle opinioni del Comitato Scientifico.

Partenza a rischio

Nonostante le rassicurazioni da parte dei diretti interessati, che confermano l’inizio delle lezioni alla data prestabilita (il 14 settembre), è emersa una nuova “grana” che di fatto crea un nuovo scontro tra le principali forze al governo, Movimento 5 Stelle e Partito Demcoratico. E’ Senato Marcucci, capogruppo del PD nonchè capogruppo dem al Senato che ha definito l’operato dell’attuale ministro dell’istruzione Lucia Azzolina non sufficiente essendo “impegnata a trovare un capro espiatorio” per l’eventuale (probabile) fallimento della riapertura delle scuole il prossimo 14 settembre. Il tema è stato affrontato in ritardo e con qualche incertezza di troppo. E’ da marzo che sappiamo che questa era la priorità. Si doveva lavorare tutti a testa bassa per creare le migliori condizioni a settembre”.

Nuovo scontro tra maggioranza

La reazione da parte pentastellata non si è fatta attendere: il capogruppo al Senato dei Cinquestelle Gianluca Perilli ha così risposto alle parole del dem: “Marcucci vuole inaugurare una nuova fase della maggioranza che non si sa dove porterà e a chi gioverà. Noi continuiamo a sostenere il lavoro del governo: il Pd decida da che parte stare“.
A creare ulteriori problemi alla maggioranza c’è la questione assunzioni, nonostante le oltre 84mila assunzioni di docenti assicurate dal decreto firmato dal ministro dell’Economia Gualtieri c’è preoccupazione su un passaggio di consegne tra vecchi e nuovi insegnanti, come reso noto dalla segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi:
C’è una percentuale bassissima di copertura dei posti che ad oggi non supera il 30%, la situazione più disastrosa è sul sostegno. Verranno coperti a malapena i docenti andati in pensione. La prova lampante di scelte fallimentari in materia di reclutamento, che purtroppo si tramandano di governo in governo da troppo tempo” e a rendere il tutto più complicato c’è il progressivo aumento dei contagi.