Omicidio suicidio nel Torinese, padre uccide il figlio e si toglie la vita

Vero e proprio dramma accaduto stanotte a Rivara nel Canavese, comune metropolitano di Torino quando un operaio di 47 anni, Claudio Baima Poma, ha ucciso suo figlio con un’arma da fuoco prima di rivolgere l’arma verso se stesso e aprendo nuovamente il fuoco.

Depressione

Dai primi indizi emerge che l’uomo soffriva di depressione, come rilevato dai post social che Poma ha pubblicato negli scorsi giorni ed era separato dalla compagna. Gli ultimi interventi sui social sono eloquenti: “Quando abbiamo iniziato a convivere ero l’uomo piú felice del mondo.Poi é nato Andrea, il nostro sogno. Tutto bellissimo fino a quando ho iniziato ad avere problemi di schiena e un danno permanente a una gamba. Una settimana prima mi avevi chiesto di sposarti ma poi hai iniziato ad allontanarti. Ho rischiato di perdere l’uso delle gambe, da quel momento sono caduto in depressione“. “Attacchi di panico, tachicardia, non riuscivo a dormire la notte, avevo spesso ansia. La depressione è una malattia che ti logora internamente, ti devasta giorno per giorno. Ho perso la mia battaglia contro la depressione. Ho perso la fiducia, non ho più voglia di soffrire“.

Insano gesto

L’ultimo post su Facebook recita così “Andrea e il suo papà per sempre insieme” e con il senno di poi è un chiaro preludio su quanto avrebbe poi fatto alcune ore dopo l’uomo.
I carabinieri del comando centrale di Torino indagano sulla vicenda, tra le varie ipotesi è valutata anche quella della vendetta, visto che un altro intervento sul social sembra direzionato proprio verso questa ipotesi (“Non potevo stare senza di lui e nemmeno lui senza di me. Partiamo per un lungo viaggio dove nessuno ci potrà dividere, lontano da tutto, lontano dalla sofferenza. D’ora in poi Iris potrai goderti la tua vita da solitaria, ciò che hai sempre voluto fare”). Secondo le indagini l’omicidio-suicidio sarebbe stato effettuato con un’arma detenuta illegalmente.