“I Carciofi fanno male al fegato!”: pazzesco, ecco la verità

Il carciofo è una dei “frutti” più apprezzati nella cucina mediterranea, provieniente dal vegetale conosciuto scientificamente come Cynara scolymus, a sua volta parte della famiglia delle Asteracee, esiste in numerose varietà: ad oggi quasi 100 varianti di diverse forme e colori sono piuttosto diffuse in tutte le zone temperate. Sono molto popolari in Italia in Francia e nelle regioni vicine, mentre meno diffusi nel nord Europa.

Fa parte della dieta mediterranea, trovando le migliori condizioni di crescita. La parte edibile, conosciuta come carciofo spesso viene considerata un seme ma in realtà si tratta di un achenio sviluppato. Il colore varia dal marrone più o meno scuro al grigio con marmorizzazioni brune.

“I Carciofi fanno male al fegato!”: pazzesco, ecco la verità

Il contenuto nutritivo dei carciofi è molto importante, essendo fonte prima di tutto di acqua (la parte edibile del carciofo ne è composta per l’84 % circa), ma anche di sali minerali come potassio fosforo, magnesio, ferro, sodio, calcio, rame, zinco, selenio e manganese, oltre a vitamine come quelle dei gruppi B, C, E, K e J. Sono particolaramente utili per contrastare l’ipertensione, per migliorare il tratto digestivo e per contrastare l’ipercolesterolemia, grazie alla presenza di fibre.

Spesso associati al benessere del fegato, in realtà, l’azione terapeutica che i carciofi hanno sul fegato non è tanto determinata dalla parte edibile dei carciofi, ma da una sostanza estratta dalle foglie dei carciofi e presente in estratti fitoterapici di carciofo. Mangiare il “frutto” del carciofo, particolarmente adatto a numerose preparazioni gastronomiche non porta effettivi benefici al fegato quindi.

Quindi, se si vuole utilizzarlo per contrastare problematiche inerenti al fegato, è essenziale fare uso di prodotti come i sopracitati estrattii fitoterapici. Pur essendo tendenzialmente consigliato, un consumo eccessivo di carciofo può essere nocivo per chi soffre di calcoli biliari visto che può causare eventuali restringimenti delle vie biliari.

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