Mangiare la Philadelphia scaduta: uno studio rivela cosa succedere al nostro corpo

Per la quasi totalità della popolazione italiana associa l’intera tipologia di formaggio spalmabile al nome Philadelphia, una delle produzioni “targate” Kraft Foods (da qualche anno sotto l’egida di Mondelēz International) più antiche e longeve in assoluto. Cosa succede se la mangiamo scaduta?

Il formaggio Philadelphia infatti è stato concepito nella parte finale deò 19° negli Stati Uniti dal casaro William Lawrence, che optò per il nome dell’omonima città all’epoca già molto popolare per i prodotti alimentari. Circa un secolo dopo, il Philadelphia è arrivato in Italia dove ha riscosso da subito un enorme successo, anche a causa di una intensa campagna pubblicitaria,

Composizione

Il successo è determinato anche da una profonda differenza di fondo del tipo di formaggio, differente per preparazione e composizione: a differenza della maggior parte dei formaggi nostrani realizzati attraverso la coaugulazione del caglio, quanto piuttosto attraverso l’acidificazione con fermenti, che non sono “vivi” in quanto durante la preparazione il composto del formaggio viene sottoposta ad alte temperature. Gli ingredienti principali risultano essere latte pastorizzato, panna, sale, addensanti (per favorire il fattore spalmabilità, migliorando la consistenza), quindi al netto di una produzione industriale ed un fattore nutritivo particolarmente alto, tendenzialmente non provoca particolari allergie ed intolleranze, eccezion fatta per quelle legate all’apporto di lattosio.

Mangiare la Philadelphia scaduta: uno studio rivela cosa succedere al nostro corpo

Trattandosi di un prodotto fresco, questa tipologia di formaggio tende ad avere una scadenza tendenzialmente breve, sopratutto dopo aver aperto la vaschetta. Se non è stata soggetta a contaminazione batterica, ad esempio attraverso l’uso di posate “contaminate”, e conservata correttamente in frigo può essere consumata fino a 7-10 giorni oltre la data di scadenza.

Oltre questo limite tendenzialmente il formaggio in questione tende a cambiare colore e consistenza: mangiare la Phidadelphia in queste condizioni può facilmente provocare un’irritazione delle pareti interne del tratto digestivo, con conseguente nausea, vomito e successiva inappetenza. Niente di realmente letale ma indubbiamente un corredo di sintomi fastidiosi.