Ecco spiegato come innaffiare un bonsai: il trucco è questo…

Innaffiare un bonsai è un’arte tanto quanto coltivarlo: per farlo nel modo corretto bisogna seguire dei passaggi obbligati. In questo articolo ti fornirò delle linee guida che ti saranno utili per avere un’idea generale sull’atteggiamento da tenere nei confronti del bonsai. Sappi però, che il tipo di innaffiatura corretta cambia in base alla pianta, al vaso in cui è collocata, il terreno, il periodo dell’anno, il clima e la sua dimensione.

Ci sono diversi fattori da valutare prima di stilare il proprio programma di innaffiatura ideale ma con un po’ di pratica e con la conoscenza della pianta l’obiettivo sarà centrato in poco tempo. Quindi non ti scoraggiare già in partenza: possedere un bonsai significa fare un’esperienza unica che ti metterà in stretto contatto con la natura.

Conosciamo la pianta bonsai

Il bonsai è una pianta particolare che nasce in condizioni avverse. Non è parte della sua natura, infatti, crescere in misura così ristretta e ha quindi dovuto crearsi un patrimonio genetico nuovo. Il bonsai nasce da vari incroci fatti artificialmente dall’uomo che ha voluto introdurre in casa delle piante per creare un ambiente il più naturale possibile.

Dovendo adattarsi a una situazione nuova e a lui sconosciuta ha cercato di ottimizzare tutte le sue funzionalità fra cui quella di immagazzinare l’acqua. Per questo il bonsai è una pianta che non richiede un alto contenuto idrico. Basterà innaffiare il bonsai quando il terreno sarà praticamente asciutto e non si dovrà mai esagerare con il dosaggio.

La qualità del terriccio è un’altra variabile nel dosaggio dell’acqua. Il cosiddetto “terriccio universale” che si usa per qualsiasi tipo di pianta richiede un maggiore contributo di acqua. Akadama, ghiaia fine e terriccio universale è il terriccio specifico per i bonsai, il quale viene posizionato secondo il rapporto:

  • 50% akadama;
  • 25% ghiaia fine;
  • 25% terriccio universale.

Come e quando innaffiare il bonsai

Dobbiamo innaffiare il bonsai la mattina o la sera, così da evitare che si formi umidità nel vaso. L’umidità è una nemica del bonsai perché favorisce la proliferazione dei batteri e dei parassiti. Avrà bisogno di un maggiore apporto idrico in primavera e in estate piuttosto che nelle stagioni autunnali e invernali.

Per innaffiare il bonsai usiamo un innaffiatoio con un soffione sottile, così da imitare la pioggia. Dobbiamo fare in modo che l’acqua raggiunga tutte le radici affinché la pianta possa assorbire nutrimento in ogni sua parte, altrimenti ne soffrirà. Per essere sicuri che tutte le radici recuperino l’acqua di cui hanno bisogno possiamo svuotare una quantità generosa di acqua dall’innaffiatoio e controllare il drenaggio dell’acqua in eccesso nel fondo del vaso. Più l’acqua scorre velocemente, più terreno ha assorbito l’acqua e, di conseguenza, anche le radici.

Bisognerà altresì avere cura di usare un’acqua leggera, preferibilmente demineralizzata o piovana. Il calcare presente nella nostra acqua di rubinetto potrebbe essere troppo aggressivo soprattutto per quelle specie di piante particolarmente delicate. Un’idea efficace per raccogliere l’acqua piovana è quella di mettere una bacinella in giardino o di posizionare lo stesso annaffiatoio così da approfittare del regalo della natura.