Questa tecnica di potatura renderà le tue ortensie sempre rigogliose

Una tecnica di potatura funzionale permette di avere una fioritura delle ortensie sempre rigogliosa e prolungata nel tempo. Non dobbiamo dunque improvvisarci esperti botanici ma seguire le regole di chi segue la crescita, lo sviluppo e la fioritura delle ortensie da lunga data e ne conosce ogni più piccola necessità.

Le ortensie appartengono alla famiglia delle Hydrangeaceae e il suo luogo di nascita e di diffusione originale è l’Asia orientale e la zona dell’Hymalaya. Portata in Europa ha attecchito in modo ottimale tanto da adornare strade, giardini e parchi. Nell’isola di Sao Miguel, nelle Azzorre, è diventata la pianta simbolo dell’isola tanto da vederla crescere in maniera selvatica su pendii, prati e cigli delle strade.

Esistono circa 40 specie diverse di ortensie e cambiano in base al fusto, alla disposizione dei fiori e alla colorazione. Le ortensie sono dei perfetti misuratori di acidità del terreno. Più un terreno è acido e più il colore vibrerà nelle tonalità del rosa, rosso e fucsia. Con un terreno alcalino le nuances variano dal bianco, al viola chiaro e al blu.

Tecnica di potatura delle ortensie

La tecnica di potatura delle ortensie non è semplice ma richiede una certa attenzione e sensibilità. Solo in questo modo, infatti, si potranno ottenere dei fiori ampi e ariosi e la pianta crescerà così da distribuire uniformemente la fioritura. Per regolarizzare la distribuzione dei fiori a volte è necessario ricorrere alla potatura di fiori sani.

Un’errata distribuzione floreale potrebbe occludere la pianta e crearle difficoltà nella crescita e nello sviluppo successivo di fiori e fusti. Le inflorescenze cresceranno così regolari soprattutto se sono messe a dimora in un vaso. E, soprattutto, il taglio controllato di rami secchi e fiori è l’unico modo per bloccare un’eventuale attacco micotico nei confronti della pianta.

Vari tipi di ortensie: riconosciamole

Quando andremo ad acquistare la pianta sarà importante capire a che genere corrisponde l’ortensia. Questo perché essendoci diverse specie dobbiamo capire se la nostra ortensia fiorisce da i rami vecchi o i rami nuovi. Non sapendo esattamente a quale specie appartiene potremmo compromettere la crescita della pianta e usare una tecnica di potatura errata.

In base a questa specifica distinzione varia anche il periodo di potatura. Se le inflorescenze fioriscono su rami vecchi la potatura deve essere eseguita verso la fine dell’estate. In caso contrario, il periodo ideale della potatura risale alla fine dell’inverno o massimo all’inizio della primavera. La variabile è connaturata alla stagione: in caso di freddo eccessivo meglio aspettare una temperatura più mite per eseguire la potatura. Le ortensie rampicanti, invece, richiedono minore attenzione e vanno solo eliminati gli steli, i fusti e i fiori secchi a mano a mano che si induriscono.

Utilizziamo una forbice o una cesoia per fare un taglio longitudinale alla parte secca ed eliminiamo le parti centrali se sono troppo ammassate, così da lasciare respirare la pianta. La fioritura dovrà essere ben distribuita affinché il peso sia distribuito in modo omogeneo su tutti i rami. Una concimazione e un’annaffiatura regolare favorirà il benessere della nostra pianta.