Perché l’ossibenzone fa male: dove si trova e come evitarlo, lo studio

L’ossibenzone fa male perché è una sostanza tossica che interferisce con i nostri ormoni e inquina le profondità marine. Ci sono parecchi studi a riguardo che attestano proprio il grado di inquinamento della sostanza chimica sulla nostra pelle e sulla pelle degli animali marini. Agisce interferendo sugli ormoni e induce gli animali a produrre una sostanza che sbianca la barriera corallina.

Purtroppo gli effetti sono devastanti per l’ecosistema e richiedono centinaia di anni prima che la situazione originale venga ripristinata. Lo stesso scenario si ripercuote all’interno del nostro organismo perché quando la normale funzionalità di un ormone viene compromessa è difficile prevedere quali sintomatologie possono scatenarsi.

Pertanto, facciamo attenzione quando andremo a comperare le nostre creme solari per le vacanze. Optiamo per i filtri solari organici e non chimici sebbene siano un po’ più difficili da spalmare. Preoccupiamoci della salute e non dell’estetica perché in termini di danni la seconda è più difficile da ripristinare.

Perché l’ossibenzone fa male

“L’ossibenzone fa male” hanno decretato dei ricercatori biologi marini e un gruppo di medici, dopo aver studiato gli effetti di una prolungata assunzione della sostanza chimica. In particolare, i ricercatori biologi hanno riprodotto un habitat marino artificiale al fine di valutare l’impatto nell’ecosistema da parte della sostanza.

I risultati sono stati sorprendenti anche per loro. Infatti, hanno scoperto che quando nuotiamo la sostanza viene rilasciata nell’acqua marina e si va a incrociare con gli animali marini. Tale processo è favorito dall’azione del sale marino. Gli animali sintetizzano la sostanza in maniera anomala andando a ricreare una nuova sostanza in grado di sbiancare la barriera corallina. In questo modo, l’ecosistema è compromesso così come la salute di molti altri animali che in esso vivono.

I medici, invece, hanno valutato l’impatto dell’ossibenzone a contatto con i nostri ormoni e hanno visto il manifestarsi di numerosi cambiamenti. Gli ormoni scatenano una guerra interna che va a colpire gli organi e i tessuti, un po’ come succede con le cellule cancerogene. Il fisico, così debilitato, è soggetto ad attacchi virulenti.

Inoltre, la sostanza aumenta la possibile presenza dei radicali liberi invece di proteggere la pelle proprio come dovrebbe fare. Il fattore chimico è determinante, in quanto il nostro corpo non riconoscendo agisce come se fosse un nemico da sconfiggere mettendo in moto un meccanismo autodistruttivo.

Quali solari dobbiamo scegliere in fase di acquisto?

Per questo motivo è di estrema importanza selezionare consapevolmente il proprio prodotto solare. Al supermercato, in farmacia o in erboristeria scegliamo i solari eco-bio con un filtro di protezione alta (50+) e degli schermi solari organici come il diossido di titanio. Troviamo la sostanza all’interno della lista degli ingredienti.

La dicitura equivalente all’ossibenzone presente nell’INCI è Oxibenzone o benzophenone-3 mentre il nome del biossido di titanio è titanium dioxide. Oltre a questi nomi controlliamo anche il resto degli ingredienti. In particolare, riguardo gli ingredienti di origine naturale e quelli di origine sintetica. Così come per l’ossibenzone, l’organismo interviene in maniera subdola per tutte le sostanze chimiche, per cui se possiamo è meglio evitare.