Sei intollerante al lattosio? ecco come comportarti: parla l’esperto

L’intolleranza al lattosio è davvero una condanna per chi ne soffre e nonostante tutto ama alla follia la bevanda proteica. L’intolleranza al lattosio è una condizione in cui l’organismo non riesce a digerire gli zuccheri presenti nel latte e in altri prodotti caseari. Se si soffre questa patologia, significa che le quantità dell’enzima chiamato lattasi nel sistema sono insufficienti.

L’intolleranza al lattosio si sviluppa spesso con l’età. È più comune tra le persone di origine asiatica, africana e mediterranea. Può anche verificarsi in caso di interventi chirurgici all’addome, tra cui interventi per ulcere o colonscopie, o in caso di sindrome dell’intestino irritabile.

La conseguenza sono il manifestarsi di gas, gonfiore e mal di stomaco dopo aver bevuto o mangiato qualsiasi alimento che contenga il lattosio. Ciò include quindi latticini, formaggi, gelati, dolci, eccetera. Il primo passo da fare sarà riconoscere i sintomi che evidenziano un problema di intolleranza così da limitare l’uso del latte vaccino.

Come riconoscere l’intolleranza al lattosio

Il primo passo per confermare i sospetti è iniziare a tenere traccia della dieta e dei sintomi. Per stabilire se siamo intolleranti al lattosio, teniamo un diario relativo a ciò che mangiamo e  quando avvertiamo i sintomi correlati, come gonfiore, crampi, gas, diarrea o nausea. Dopo qualche settimana, dovremmo essere in grado di notare alcuni schemi.

Esiste un test che può velocizzare il riconoscimento dell’intolleranza e si chiama test dell’alito all’idrogeno, il quale misura la quantità di idrogeno nell’alito dopo aver bevuto una soluzione di latte vaccino. La quantità di idrogeno nell’alito è un indicatore del livello di batteri nell’intestino. Livelli elevati di idrogeno nell’alito indicano una crescita eccessiva di batteri nell’intestino tenue, spesso conseguenza dell’intolleranza al lattosio.

Un altro test efficace è il test di acidità delle feci: misura la quantità di gas idrogeno e metano nelle feci. Funziona allo stesso modo del precedente dimostrando la capacità del nostro organismo di assorbire il lattosio e di scomporlo in maniera ottimale.

Cause dell’intolleranza

Alcune persone sono geneticamente predisposte all’intolleranza al lattosio. Con l’avanzare dell’età, il nostro corpo produce meno enzimi lattasi ma può essere causata anche da alcune condizioni di salute e trattamenti, tra cui:

  • infezioni gastrointestinali ;
  • infezioni batteriche;
  • malattie che colpiscono l’intestino tenue, il colon e il fegato.

Il modo migliore per gestire l’intolleranza al lattosio è evitare del tutto i latticini. Tuttavia, ci sono alcuni accorgimenti che si possono adottare per ridurre i sintomi digestivi come aggiungere il miso alla dieta, una pasta di soia fermentata, ottimo come sostituto dei latticini.

Un’altra soluzione è quella di alternare le bevande vegetali a quella a basso contenuto di lattosio. Esistono in commercio formaggi non più realizzati con il latte vaccino ma sostituiti con latte di soia, latte di mandorla, di riso o di cocco. Se proviamo un leggero fastidio nel consumo dei latticini ma non siamo intolleranti possiamo alternare i latticini alla dieta. Teniamo presente che le strategie di cui sopra possono contribuire a ridurre la gravità dell’intolleranza al lattosio, ma non la curano. Se si soffre di intolleranza al lattosio a lungo termine, è necessario evitare completamente i latticini.