Da quando non si potrà più pagare in contanti? Ecco la risposta

Il concetto di contanti definisce la medesima definizione di denaro liquido, ossia la forma fisica legata al denaro, generalmente monete e banconote, due tipologie di “soldi” che da oramai tantissimo tempo identificano la ricchezza non basata sui metalli e pietre preziose. Tuttavia solo con il 19° secolo e l’affermazione della carta moneta, unita a diversi fattori sociali ed economici, l’oro ha gradualmente perso la propria centralità pur restando importante per le economie odierne. I contanti definiscono la capacità di spesa e di acquisto ma sono visti sempre in modo “meno positivo” dalla maggior parte dei governi occidentali. Ma esiste già una data definita utilizzata per definire la “fine” dei contanti?

Da quando non si potrà più pagare in contanti? Ecco la risposta

E’ bene ricordare che il processo che prevede il graduale abbandono dei contanti non è iniziato pochi anni fa, ma oramai oltre due decadi fa, ma risulta percepibile solo di recente a fronte delle politiche rese possibili dall’affermazione della tecnologia in ambito finanziario.

Bonifici, diverse forme di carte di pagamento ma anche l’affermazione dell’uso del POS che è oramai di recente percepito effettivamente come obbligatorio, hanno portato all’attuazione di limiti di spesa legati ai contanti sempre più stringenti e percepibili. Ma perchè i contanti sono osteggiati e limitati? Per una generica motivazione legata al controllo delle transazioni in quanto da sempre il contante non garantisce una gestione ed una “verifica” delle transazioni monetarie, cosa che invece avviene con i già citati metodi di pagamento elettronici che invece sono naturalmente tracciabili e quindi più sicuri.

E’ bene chiarire anche che i limiti non si applicano sul possesso di contanti quanto sull’utilizzo in fase attiva, ad esempio nello “spostamento” tra due parti (che è permesso solo fino a 2000 euro se si fa ricorso al denaro liquido) oppure quando lo utilizziamo attivamente per l’acquisto di beni e servizi, che oltre il limite sopracitato devono essere effettuati attraverso metodi di pagamento elettronici.

Non è stata comunque determinata una “scadenza” legata all’uso di contante, le stime parlano di una possibile dismissione che richiederà almeno un altro decennio abbondante.

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