Cosa mettere nell’acqua per l’idrocoltura? Non lo avrei mai detto

Da diversi anni, grazie anche ad un notevole impulso della rete, le tendenze green che hanno portato l’attenzione e la cura verso le piante hanno iniziato a diffondersi, spopolando in maniera più  o meno legata alle tendenze, in molti casi riproponendo vecchie tecniche di sviluppo del verde oppure ideando nuove metodologie. L’idrocultura non rappresenta un concetto “nuovssimo” in senso generico ma è sicuramente stato avvantaggiato nella sua applicazione e nella diffusione proprio dai trend recenti, che vede spesso le piante essere concepite anche come oggetto di design.

Cosa mettere nell’acqua per l’idrocoltura? Non lo avrei mai detto

Ma cos’è l’idrocultura, che è divenuto uno dei punti fermi del concetto di giardinaggio “moderno”?

Banalmente si fa riferimento all’idrocultura per tutte le specie di piante che possono sopravvivere anche senza l’ausilio di terreno ma che riescono a trarre i propri nutrimenti direttamente dall’acqua, oltre che ovviamente anche dalla luce e dall’aria. Oltre all’acqua deve essere presente un altro tipo di materiale come può essere l’argilla espansa per garantire un “filtro” sufficiente.

Esistono poi vasi specifici per l’idrocultura che a livello “casalingo” sono necessari per permettere la sussistenza di queste piante, che sono generalmente vasi reticolati. E’ anche indispensabile adottare uno strumento che renda noto il livello di acqua presente nel vaso.

Come per la tradizionale crescita delle piante, è importante il concetto di concmazione e fertilizzazione, che solitamente prevede il “formato”  liquido oppure sotto forma di “pastiglie” che vanno scolte in acqua. A proposito di acqua, è essenziale, soprattutto quando la pianta è molto giovane, preferire acqua distillata anzichè quella tradizionale del rubinetto.

Ogni pianta concepita per l’idrocultura necessita di nutrienti specifici, quindi mai utilizzare i tradizionali concimi per le piante da terriccio.

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