L’italia uscita dalla via della seta: finalmente la grande notizia

Il governo Meloni ha compiuto un passo significativo nella politica estera italiana, annunciando la cessazione dell’accordo sulla Via della Seta con la Cina. Questa mossa strategica, senza annunci pregressi e senza strappi evidenti, è stata ufficializzata attraverso una nota della Farnesina recapitata a Pechino. La decisione è stata resa pubblica poiché non è stato rinnovato il memorandum firmato dal governo precedente, guidato da Conte, nel 2019.

Questo cambiamento è stato il risultato di un negoziato con le controparti cinesi e si basa su due ordini di motivazioni. Il primo riguarda aspetti economici, evidenziando che l’accordo non ha portato i vantaggi sperati. Il secondo, di natura politica, mira a superare l’anomalia di un legame così strutturato con la Cina, un caso unico all’interno del G7, che ha suscitato preoccupazioni a livello internazionale, soprattutto da parte di Washington e Bruxelles.

La premier ha recentemente spiegato che alcune nazioni europee, non coinvolte nella Via della Seta, hanno ottenuto rapporti commerciali più vantaggiosi con la Cina rispetto all’Italia. Tajani ha citato apertamente Germania e Francia come esempi, sottolineando i benefici maggiori ottenuti nei dati dell’export. Il governo italiano ha quindi deciso di rilanciare il “partenariato strategico” con Pechino, in vigore dal 2004, e ha assicurato che le relazioni commerciali saranno non solo mantenute, ma addirittura intensificate. Verona ospiterà, l’anno prossimo, un business forum Italia-Cina nell’ottica di rafforzare queste relazioni.

l’italia uscita dalla vita della seta: FINALMENTE la grande notizia

La decisione di rinunciare alla Via della Seta è stata influenzata anche da considerazioni di opportunità politica. In un momento in cui Pechino è in contrasto con l’Occidente su questioni internazionali cruciali, come le crisi in Ucraina e a Gaza, l’Italia intende sottolineare con maggior chiarezza il suo legame euro-atlantico. Washington ha costantemente interloquito con Roma su questo tema, auspicando un ripensamento dell’atteggiamento dell’Italia.

Parallelamente, l’Italia si è unita a un progetto sponsorizzato dagli Stati Uniti per creare un nuovo corridoio economico tra India, Medio Oriente ed Europa, in alternativa alla rete proposta dalla Cina. La decisione italiana di abbandonare l’iniziativa Belt and Road è arrivata nel decimo anniversario del progetto, celebrato a Pechino con la partecipazione di oltre 130 Paesi. Il governo italiano ha adottato una strategia soft per uscire dall’accordo, mantenendo un profilo basso: il “no comment” di Palazzo Chigi sulla lettera inviata a Pechino può essere interpretato in questo senso, nel rispetto della leadership cinese e di Xi Jinping.