Contanti: ecco i nuovi limiti che devi assolutamente conoscere

Il denaro è la fonte principale di preoccupazione sia dei cittadini che dei governi che via via si susseguono: per i primi non sono mai abbastanza, per i secondi il discorso è il medesimo ma diventa più complicato in quanto i fattori sono molti. Oltre a tutto questo, il denaro è in continuo “aggiornamento” e sono molti i fattori che portano ad un cambio concettuale ma anche fisico dei “soldi”. Tradizionalmente infatti quella italiana è una popolazione che privilegia sopratutto i contanti, ossia la forma di valuta fisica più comune sotto forma di banconote e monete, ma non è dello stesso avviso lo stato centrale e la stragrande maggioranza di quelli europei che da anni ne “limitano” la diffusione.

Contanti: ecco i nuovi limiti che devi assolutamente conoscere

Perchè? Monete e banconote pur se concettualmente pratiche ed immediate, sono anche un metodo di gestire le finanze piuttosto “obsoleto” e scarsamente tracciabile, sia per motivi legati al controllo del denaro ma anche per apportare un’adeguata tassazione. Non è un caso infatti che gli evasori fiscali utilizzano dosi massicce di denaro contante così da “sfuggire” ai controlli, metodo che viene largamente utilizzato da chiunque vuole “nascondere” transazioni di denaro.

Se infatti non esistono  limitazioni nel denaro che “conserviamo” ad esempio a casa, il discorso cambia quando utilizziamo attivamente il denaro contante, sia per effettuare acquisti ma anche quando lo “spostiamo”. Ecco perchè i limiti attuali di spesa con il denaro fisico sono al ribasso da anni, ed attualmente ammontano a 2000 euro come “soglia” per una singola transazione. Questo significa che importi maggiori per essere considerati “in regola” devono essere necessariamente effettuati attraverso una forma di pagamento tracciabile, come bonifici, carte, bancomat o simili.

Chiunque sia “sorpreso” a effettuare operazioni con contante superiori a questa soglia (che dovrebbe essere ridotta ulteriormente a 1000 euro a partire dal 2023) rischia sanzioni di entità variabile da 1.000 euro a 50.000 euro. Esiste anche il reato di omessa segnalazione con sanzioni che vanno da un minimo di 3.000 ad un massimo di 15.000 euro.

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