Parigi, sgomberato un maxi campo profughi.

Il 28 gennaio, è stato sgomberato un enorme capo profughi a Parigi, le cui condizioni sono state definite ”inaccettabili”.

Nella zona a nord-est di Parigi sono state evacuate oltre 1400 persone nelle palestre, e centri di accoglienza.

Realizzata dalla polizia francese, l’operazione ha consentito, tra l’altro, di mettere al riparo 249 migranti in famiglia, tra cui 93 bambini, nonché 1.187 uomini soli.

Lo sgombero è stato effettuato alle sei di mattina, con circa 600 agenti di polizia, seguiti da ruspe e bus.

I migranti in questione, sono per la gran parte afgani, e nordafricani.

Dalle fonti della prefettura di Parigi, si evince che lo sgombero è stato portato a termine senza alcun incidente, in maniera calma.

Il prefetto della polizia di Parigi, Didier Lallement, ha precisato che lo sgombero non è stato deciso a caso, ma rientrava nel piano governativo.

Il primo ministro Edouard Philippe in un discorso in Parlamento, ha annunciato un provvedimento, anticipando un programma più ampio, con all’incirca, una ventina di nuove misure.

misure sono destinate a regolare i flussi di migranti economici con obiettivi modificabili di anno in anno, “per aggiustare in tempo reale le richieste delle nostre aziende”, con una attenzione particolare rivolta “alle filiere in tensione”, ha sottolineato l’esponente del governo.

In Francia, la gran parte dei permessi di soggiorno sono rilasciati per motivi economici.

L’immigrazione come complemento di risorse è un’opportunità per la Francia”, ha sottolineato il ministro del Lavoro, citando l’esempio della Germania e del Canada dove tale provvedimento è già in vigore.

Domani il premier Philippe presenterà altre misure al termine di un Comitato interministeriale sull’immigrazione convocato in mattinata a Matignon.

Il mese scorso Assemblea nazionale e Senato hanno tenuto un ampio dibattito sull’immigrazione, elaborando una serie di proposte che confluiranno in parte nel piano di governo.

Tra le altre misure in arrivo, l’accesso ai servizi sanitari di base per i richiedenti asilo, entro tre mesi.