Patrik Zaki ancora in arresto ancora in prigione, rischia l’ergastolo.

Si chiama così il giovane arrestato dalla polizia di Mansoura, Patrik George Zaki.

Patrik è un giovane attivista iscritto all’università di Bologna ed è attualmente detenuto nella stazione di polizia di Mansoura.

Una delle ultime notizie che arriva dall’ambasciata italiana, è che il giovane, rischia l’ergastolo per rovesciamento del regime al potere. La pena prevista, è il carcere a vita.

Il legale del giovane Patrik spiega, che non è accusato di terrorismo, ma di rovesciamento di regime al potere, ed è ancora più grave, secondo le leggi locali, la pena è il carcere a vita.

Inoltre, va tenuto presente, sostiene il legale, che la custodia cautelare può durare fino a due anni.

E’ già il quarto giorno di detenzione per il giovane Patrik, in Egitto.

I genitori del giovane, ovviamente sono in pena per il proprio figlio, senza sentirlo e senza avere notizie dirette da lui. Il rapporto di Patrik con il padre era molto stretto, fino a sentirsi per tre volte al giorno, dichiara il padre del giovane.

Il giovane però, riesce ad incontrare i genitori nel parlatorio locale, dove gli portano cibo, patatine, pane, acqua e succo di frutta.

Questa però, non è la prima storia che ci tocca sentire di giovani rapiti con motivazioni piuttosto invalide.

Lo scorso maggio, è stato liberato finalmente Alessandro Sandrini, rapito da una banda criminale al confine con la Siria, nel 2016.

Silvia Romano, 23enne milanese rapita il 19 novembre 2018 nel sud del Kenya, si trovava lì per conto di una onlus italiana.

Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino, risultano ancora dispersi dal 31 gennaio scorso in Messico.

Ci sono ancora molti altri casi di persone rapite, alcune finalmente rilasciate, altre ancora in stato di fermo in paesi stranieri con leggi dure e barbare.

Ci auguriamo inoltre, che per il giovane Patrik, questo calvario abbia vita breve, e che possa tornare presto a casa.