Governo, ecco il piano Colao per il dopo Covid: rinvio tasse, rinnovo dei contratti, ambiente e turismo, più 5G

Vittorio Colao, il responsabile della task force incaricata dal governo Conte per gestire la Fase 2 dopo la fase critica dovuta al Coronavirus ha messo a punto il cosidetto “Piano Colao”, una serie di proposte che sommate e indicizzate in sei obiettivi principali che fanno parte del progetto “Iniziative per il rilancio dell’Italia 2020-2022“, ideato per far partire l’Italia dopo la pandemia.

Il progetto nella sua interezza

Il tutto fa parte di un documento di 121 pagine (consultabile presso questo indirizzo, che per l’appunto comprende sei macro argomenti, comprendenti vari punti salienti, come la proposta di rinviare le imposte sui redditi relative al periodo 2019, nella fattispecie di differire il saldo imposte 2019 e il primo acconto 2020, la proposta di effettuare due sanatorie, una per disincentivare il lavoro nero, fornendo dei bonus su chi dichiari con successo l’assenza di irregolarità, così come sanzioni qualora capiti il contrario, e una seconda l’emersione e la regolarizzazione del contate derivante da redditi non dichiarati con il pagamento di un’imposta sostitutiva e l’obbligo di investimento di una parte dell’ammontare (40-60%) per 5 anni in strumenti di supporto del Paese.

Altrettanto importante è il settore ambientale/tecnologico: il progetto intende investire in maniera massiccia sulla tecnologia 5G, ovviamenten nel rispetto delle normative, nel dettaglio “adeguare i livelli di emissione elettromagnetica in Italia ai valori europei, oggi circa 3 volte più alti e radicalmente inferiori ai livelli di soglia di rischio“.
Presente inoltre un progetto per  “aumentare e preservare le aree verdi, il territorio e gli ecosistemi nazionali” e  “contrastare il consumo di suolo e il conseguente dissesto idrogeologico“.

Molto importante l’aspetto che riguarda il lavoro: si incentiverà lo smart working, escludere il ‘contagio Covid-19’ dalla responsabilità penale del datore di lavoro per le imprese non sanitarie e neutralizzare fiscalmente, e consentire, in maniera temporanea il rinnovo dei contratti a tempo determinato normalmente scadenti nel 2020.