Google apporta modifiche alla privacy: novità su Youtube, cronologia e navigazione in incognito

Cambiano in maniera radicale le norme relative alla privacy per il colosso americano Google, sempre più presente in pressochè ogni dispositivo tecnologico, tra smartphone, tablet, personal computer e assistenti vocali come Alexia nelle nostre vite.
Google, così come Apple, prende “in prestito” informazioni personali degli utenti per garantire una migliore gestione dei vari dispositivi ed apps.

Aggiornamenti sulla privacy in vista

E’ Sundar Pichai, attuale CEO di Google a rendere noti importanti aggiornamenti in merito, che andranno a influenzare la gestione delle informazioni:
Mentre miglioriamo la privacy e la sicurezza nei nostri prodotti, continuiamo a farci portavoce dell’importanza di una regolamentazione equilibrata sull’uso dei dati in tutto il mondo, tra cui un’adeguata normativa sulla privacy negli Stati Uniti – dice Pichai in un post ufficiale – Per aiutare l’avanzamento di questo lavoro, abbiamo pubblicato una proposta di quadro normativo basato su alcune leggi e modelli realizzati nel resto del mondo, come per esempio il Gdpr europeo”. il GDPR europeo ovvero le normative sulla privacy sviluppate dell’Unione Europea due anni or sono.

Cosa cambierà

In primis, Google conserverà i dati degli utenti per meno tempo: nel dettaglio i dati salvati dalla navigazione saranno cancellati automaticamente dopo 18 mesi, in maniera differente rispetto a quanto accaduto finora, dove i dati resteranno salvati fino a che non si decide manualmente di eliminarli.
Discorso analogo anche per Youtube che cancellerà i dati correlati all’utente dopo 36 mesi: Google inoltre promette più controlli sulla privacy in generale, un argomento sempre molto dibattuto, tramite un’interfaccia più chiara del Controllo sicurezza, che consente proteggere l’account da “occhi indiscreti”, oltre ad aggiungere funzionalità legate al Covid-19.
Anche una delle funzionalità più utilizzate ed apprezzate, ovvero la “modalità incognito” che sarà più facilmente attivabile attraverso la pressione prolungata della propria immagine profilo sul motore di Ricerca, su Maps e su YouTube: funzione già disponibile per dispositivi Apple, molto presto sarà possibile utilizzarla anche su Android.