Indagine Attilio Fontana, ritrovati e sequestrati i 25mila camici non consegnati

Nuovo capitolo nell’intricata vicenda che ha visto protagonista il governatore della Lombardia Attilio Fontana, indagato per frode per aver favorito l’azienda del cognato, la Dama SPA, con una fornitura di equipaggiamento ospedaliero (principalmente camici) inizialmente pagati tramite bonifico e poi successivamente frutto di una donazione, così da ovviare all conflitto di interessi, avendo favorito il fratello della moglie.

Sequestri

Nella giornata di ieri la Guarda di Finanza ha sequestrato 25mila camici destinati all’uso medico, che sono stati requisiti alla Dama SPA: i suddetti camici fanno parte dei 75mila ordinati proprio dalla Regione. I camici, ora custoditi come corpo del reato in un magazzino nella disponibilità dell’autorità giudiziaria, costituiscono il lotto non consegnato della fornitura ad Aria, centrale d’acquisto della Regione Lombardia, di 75 mila pezzi che l’azienda che detiene il marchio Paul&Shark, sempre di proprietà di Andrea Dini, cognato di Fontana. Nel corso dell’operazione coadiuvata dal Nucleo speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, durata fino all’una di notte, sono stati sequestrati tutti i documenti contabili relativi all’ordinativo, che potranno confermare o smentire quanto affermato dall’accusa e che si tratti effettivamente dei camici che potranno essere donati qualora si confermasse che Dini abbia tentato di rivenderli.

Donazioni non accettate

Come rilevato da La Repubblica, dalle indagini è emerso che è stato l’ufficio legale di Aria, la centrale acquisti di Regione Lombardia, a dare il parere negativo e quindi a non accettare la donazione di camici da parte della Dama. L’entità della donazione, secondo il codice, necessita dell’atto pubblico notarile e della presenza di due testimoni: quindi non bastava la mail mandata da Andrea Dini lo scorso 20 maggio all’allora dg di Aria Filippo Bongiovanni per revocare il contratto di fornitura. Senza quell’atto l’ordine al centro dell’inchiesta resta ancora operativo. La vicenda sembra ancora piuttosto complessa e occorrerà diverso tempo per vederne la fine.