Si è spenta serenamente nella sua abitazione a Roma all’età di 96 anni Rossana Rossanda, storica esponente del Partito Comunista Italiano che a fine anni 60 aveva fondato il quotidiano Manifesto. Se ne va la “ragazza del secolo scorso”, come si era lei stessa definita nella sua autobiografia.
Biografia
Nata nel 1924 a Pola, oggi nella Jugoslavia, all’epoca facente parte dell’Italia, e dopo gli studi si unisce alla resistenza partigiana durante gli ultimi anni del secondo conflitto mondiale, e subito dopo la vittoria degli Alleati si iscrive al PCI, dove nel 1958 ne diventa parte del comitato centrale. Rappresenterà una delle voci in contrapposizione con il “Socialismo reale” di stampo sovietico, tanto da criticare aspramente l’attacco dei paesi del blocco sovietico alla Cecoslovacchia nel 1968, posizione che le costò la successiva espulsione dal Partito Comunista e l’anno dopo fondò il Manifesto (dove ne sarà la direttrice fino al 2012), prima di dedicarsi per diversi anni alla letteratura. Molto vicino alla lotta femminista, si era detta più volte delusa dalla politica moderna, considerata volgare e anche dalla stessa sinistra, ritenuta colpevole di riuscire a contrastare il progressivo crescendo delle destre.
Negli ultimi anni aveva scelto di trasferirsi a Parigi, dove fino all’ultimo è stata vicino al compagno Karol Kewes Karol, ex deportato del nazismo che è venuto a mancare nel 2014.
Il cordoglio
Gran parte della politica italiana ha rivolto un pensiero alla Rossanda, come il segretario del Pd Nicola Zingaretti (“Ci lascia una grande eredità: che cultura e politica non possono essere mai disgiunti, e che per gli ideali vale la pena spendere una vita”), così come il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni (“Una intellettuale comunista, rigorosa, lucida e curiosa“), e anche la presidente dei deputati di Italia Viva Maria Elena Boschi: (“Donna, partigiana, giornalista e intellettuale, tanti volti e sempre contro corrente . Non ha mai smesso di guardare la realtà con spirito critico, talvolta aspro e sempre senza sconti”).