Mangiare 5 grammi di sale al giorno: cosa succede al nostro corpo?

Il sale, oramai comunissimo ingrediente da cucina, costituito quasi interamente da cloruro di sodio, nel nostro paese è conosciuto ed utilizzato principalmente in due versioni, quello grosso e quello fine. Fin dall’antichità, quello marino è stato il sale più “semplice” da recuperare, attraverso l’acqua di mare, anche se solo a partire dalla rivoluzione industriale la produzione di sale da cucina è diventata di comune attuazione.

Importanza ed utilizzi

Forme meno “raffinate” di sale sono state utilizzate per secoli sopratutto per la conservazione dei cibi in lunghi periodi di tempi, in contesti temporali molto antecedenti alla refrigerazione.

Alternativamente esiste il salgemma, estratto dalle saline (il nostro paese ne conta parecchie, sopratutto nel Mezzogiorno), e viene utilizzato sia come esalatatore di sapidità, praticamente immancabile in qualsiasi forma di contesto culinario.

Mangiare 5 grammi di sale al giorno: cosa succede al nostro corpo?

Sempre più spesso si tende a “detronizzare” il sale da cucina, sopratutto quando una particolare dieta porta all’abuso di questa importante sostanza. Il cloruro di sodio infatti, se in quantità limitate a 4-5 grammi al giorno ha un effetto tendenzialmente positivo per un organismo sano: favorisce l’equilibrio dei liquidi, contribuisce alla trasmissione degli impulsi elettrici nel cervello; svolge funzione battericida. Inoltre la variante iodata, sempre in quantità “giuste”, favorisce il benessere della tiroide.

Tuttavia quantità superiori ai 5 grammi al giorno può mettere a rischio la salute dei reni, organi adibiti all’eliminazione del sodio in eccesso, può comportare ritenzione di liquidi per la stessa ragione e sopratutto può aumentare la pressione sanguigna e, di conseguenza, il rischio di sviluppare ipertensione, sopratutto per i soggetti che risultano essere già predisposti.

Inoltre un consumo eccessivo di sale e di cibi che ne sono ricchi fa aumentare il rischio di carie e osteoporosi, perchè il sodio stimola il rilascio di calcio dai denti e dalle ossa.