Fare sport e lavorare con la musica: quali generi aiutano a concentrarsi meglio

Ascoltare musica può essere un’attività molto benefica, sia quando viene utilizzata come metodo per rilassarsi che per darsi la carica nelle situazioni più adrenaliniche, come lo sport e il divertimento in genere. Il legame tra suoni e stati d’animo è d’altronde scientificamente provato, tuttavia esistono teorie che vanno oltre considerando la musica come un importante strumento per favorire concentrazione e apprendimento: ma quali sono i generi più efficaci da questo punto di vista?

Migliorare la concentrazione per essere più produttivi

Avere una buona concentrazione durante le diverse attività svolte nel corso della giornata permette di ottenere generalmente risultati migliori e raggiungere gli obiettivi fissati. Preparare una presentazione di lavoro, partecipare a una gara sportiva, costruire un oggetto con il fai da te, sono solo alcuni esempi di momenti che richiedono una certa attenzione e nei quali anche una piccola distrazione può mandare all’aria quanto fatto fino a quel momento.

È dunque molto importante conoscere e mettere in pratica i suggerimenti degli esperti su come migliorare i livelli di concentrazione e ridurre lo stress, un elemento che dal canto suo può essere particolarmente dannoso quando c’è bisogno di raggiungere risultati importanti. I metodi per ottimizzare la concentrazione sono tanti e spaziano da una sana alimentazione, che permetta di migliorare le attività cerebrali, fino al buon sonno e all’attività fisica. In molti, tuttavia, sostengono di trovare importanti benefici anche dall’ascolto di alcuni generi musicali, che attiverebbero le aree cerebrali deputate proprio al ragionamento e all’apprendimento abbassando, al contempo, i livelli di stress.

È proprio su quest’ultimo punto che vogliamo concentrare l’attenzione, consigliando alcune tipologie di suoni e generi musicali che secondo la scienza sono maggiormente efficaci nello stimolare la mente e le capacità cognitive.

Musica per concentrarsi: quale scegliere

Quando si parla di musica si entra in un campo molto soggettivo, in cui le preferenze di una persona possono essere molto differenti da quelle di un’altra. È chiaro, dunque, che anche in termini di stimolo mentale e cognitivo non esiste un consiglio univoco, tuttavia vi sono alcune tipologie di suoni e generi che favorirebbero una migliore attività cerebrale.

Esistono addirittura studi scientifici, come quello realizzato dall’Università di Birmingham, che hanno dimostrato come una musica di sottofondo possa migliorare la produttività in caso di lavori ripetitivi, rendendo un’attività potenzialmente noiosa più piacevole e rilassante. Nel misurare i vantaggi derivati dall’ascolto della musica, gli esperti hanno cercato di stilare anche una lista di sonorità che permetterebbero di massimizzare questi benefici.

Si ritiene, per esempio, che le musiche strumentali – dunque senza testo e parti cantate – siano tra le migliori per aiutare la mente senza creare fonti di distrazione durante l’attività svolta. A seconda dei gusti personali e della specifica predisposizione del momento, è possibile optare per una più rilassante playlist di musica ambient così come per le più dure sonorità post-rock, ideali per chi ama il “rumore” e riesce a trarre da esso la carica maggiore. Particolarmente indicate possono essere anche le colonne sonore cinematografiche, realizzate per emozionare e incollare ancora di più lo spettatore allo schermo e, dunque, già di per sé nate con l’obiettivo di agire sulla concentrazione mentale.

In molti casi, anziché ricorrere a brani musicali, può essere preferibile scegliere un sottofondo di suoni naturali, i quali essendo assimilabili al cosiddetto rumore bianco rappresentano un’ottima soluzione per migliorare il funzionamento cerebrale e aumentare la capacità di concentrazione. Suoni come quello dell’acqua o il cinguettio degli uccelli generalmente favoriscono la riduzione dello stress e aiutano il cervello a lavorare meglio, specie in quelle situazioni in cui è richiesta una particolare attenzione.

Altre ricerche hanno provato invece a individuare quali siano ritmi e tempi musicali più efficaci sull’umore e sulla produttività, individuando nei suoni di media velocità l’opzione più adatta per abbattere lo stress e garantire relax fisico e mentale: è quanto emerge per esempio da uno studio effettuato presso la facoltà di Ingegneria di Bangalore, in India, che ha stimato in 60 battiti al minuto la misura ideale per il maggior beneficio.

Al di là del singolo genere musicale e della velocità del ritmo, è però importante sottolineare anche un altro aspetto, ossia quello del volume di ascolto: ricercatori canadesi e statunitensi, infatti, hanno osservato che, superato un certo livello, cala la capacità mentale di elaborare le informazioni, rendendo dunque controproducente l’ascolto della musica durante le varie attività. Meglio optare per un volume moderato, in grado di favorire la concentrazione senza trasformare i suoni in un elemento di disturbo.