Pos, è allerta in tutta Italia: cosa sta succedendo? Ecco la verità

Anche qualcosa di apparentemente stabile come il denaro in realtà è in continuo cambiamento: sia dal punto di vista del valore che dal lato puramente strutturale e “pratico”, infatti le valute economiche sono oramai molto diversificate rispetto alle tradizionali e riconoscibili monete e banconote. Da oramai diversi anni i vari governi nazionali,  spesso influenzati dalle necessità e dalle tendenze del momento, sopratutto da entità sovranazionali come l’Unione Europea che ha avuto un enorme impatto nel concepimento della valuta unica, ossia l’euro. Tuttavia i cambiamenti non si arrestano al “comune” cambio di moneta ma in senso più generale è la tecnologia a “spingere” il denaro a diventare sempre più “elettronico”, ed ecco che il POS diventa sempre più fondamentale.

Pos, è allerta in tutta Italia: cosa sta succedendo? Ecco la verità

Il POS non è altro che il terminale di pagamento, opportunamente collegato ad una rete cablata o wi-fi, che permette il pagamento di qualsiasi forma di bene o servizio direttamente dalla tessera di pagamento del cliente al conto del titolare, in maniera completamente tracciabile e quindi gestibile dal punto di vista fiscale. Si parla molto di obbligo di POS, e infatti dal 30 giugno 2022 anche nel nostro paese ogni forma di professionista, che sia un esercente ma anche un autonomo che fornisce un servizio dovrà essere munito di POS per poter lavorare.

Il realtà l’obbligo di POS esiste addirittura dal 2014 ma quello che mancava era cosituito dall’applicazione delle sanzioni: se un esercente/professionista non è munito di POS al momento del pagamento oppure dichiara un malfunzionamento non riscontrabile, scattano due tipi di multe: la prima è di 30 euro per ogni transazione tramite POS rifiutata, l’altra risulta essere pari al 4 % dell’importo. Quindi a fronte di una ipotetica transazione da 100 euro rifiutata, l’esercente dovrà pagare i 30 euro sopracitati oltre ad una maggiorazione pari al 4 % che in questo caso è di 4 euro.

La doppia sanzione può essere evitata qualora l’esercente/professionista può dimostrare un effettivo malfunzionamento al proprio dispositivo che ne compromette l’utilizzo.

pos