Le lumache mangiano i fiori delle piante? ecco tutta la verità

Ogni giardino, terrazzo o qualsiasi spazio adibito a terreno dove le specie vegetali possono sopravvivere diventa in poco tempo un vero e proprio habitat in miniatura che inevitabilmente ospita un numero incredibilmente elevato e vario di esseri viventi. Se la maggior parte è costituita da microrganismi invisibili ad occhio nudo, inevitabilmente una vasta “platea” di esseri considerati molesti come le lumache, una delle forme di molluschi gasteropodi che, nonostante l’apparenza placida e tranquilla, possono essere molto fastidiosi quando non addirittura pericolosi per le nostre piante.

Le lumache mangiano i fiori delle piante? ecco tutta la verità

Le lumache infatti si nutrono di vegetali, e risultano essere più attive di notte, o comunque in condizioni di scarsa luce. Sia quelle dotate di guscio, le cosiddette chiocciole, sia quelle che ne sono sprovviste (le limacce, come sono anche conosciute) sembrano “sparire” nei mesi invernali, mentre ritornano attive e visibili a partire dalla primavera. Le avverse condizioni atmosferiche e climatiche, sopratutto il clima rigido, porta questi animali a trovare riparo per lunghi periodi. Privilegiano le temperature mediamente calde ed umide, e non fanno particolari distinzioni tra le varietà vegetali. Solitamente infatti prediligono i frutti sufficientemente maturi o le foglie “giovani”, soprtutto quelle a foglia larga.

Piante come la lattuga ad esempio, ma anche le diverse varietà di legumi risultano essere molto apprezzate da questi animali.

Esistono numerose tecniche che sono conosciute ed utilizzate per tenere lontani questi fastidiosi animali, come ad esempio l’utilizzo di una bacinella piena di birra, in quanto questi animali sono naturalmente ghiotti di qualsiasi forma di prodotto che arriva dal lievito, oppure esistono tecniche per “dissuadere” le lumache a stare lontano dal nostro giardino con l’utilizzo di prodotti come la cenere, il sale, o anche il caffè, che rappresentano ostacoli “naturali” in quanto dalla composizione che naturalmente è nemica della “baca” che sercernano e che permette tra le altre cose anche il movimento.

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