Busta paga: le novità per dipendente e datore di lavoro

Oltre ad essere un documento di fondamentale importanza per lavoratore e datore di lavoro, la busta paga costituisce anche un vero e proprio “simbolo” nel contesto economico e lavorativo del nostro paese, in quanto evidenzia una prestazione lavorativa correttamente eseguita e regolarizzata da parte dello stato, cosa non affatto scontata nel nostro paese, da sempre alle prese con numerose dinamiche che influenzano negativamente il contesto professionale. Se per la maggior parte dei lavoratori la busta paga è “lo stipendio che arriva” per i lavoratori dipendenti, è altresì importante anche per i datori di lavoro che devono adeguarsi ad ogni novità evidenziata dal governo di turno. Quali sono le principali novità che “toccano” ambo le categorie?

Busta paga: le novità per dipendente e datore di lavoro

Tra le prime “novità” non certamente positive per un’ampia platea di lavoratori spicca sicuramente la rimodulazione legato ai requisiti per il riconoscimento del trattamento integrativo annuale, sostanzialmente il “Bonus 100 euro” chiamato anche “Bonus Renzi”. Pari a 1.200 euro annui, questo è riconosciuto, come “regola base” solo per redditi complessivi annui fino a 15.000, 00 euro e non più fino a 28.000 euro. Il limite dei 28.000 euro permane se dal mix di nuove aliquote IRPEF e detrazioni fiscali dovesse emergere una situazione penalizzante per il contribuente.

A tal proposito i datori di lavoro devono considerare proprio le nuove aliquote IRPEF (ossia le imposte sulla persona fisica, che sono dovute da parte di ogni forma di lavoratore)

I “nuovi” scaglioni sono i seguenti.

• 23% fino a 15.000 euro
• 25% oltre 15.000 e fino a 28.000
• 35% oltre 28.000 e fino a 50.000 euro
• 43% oltre 50.000 euro.à

Di conseguenza anche le detrazioni hanno subito un ricalcolo

REDDITO IMPONIBILE DETRAZIONE 
fino a € 15.000 € 1.880 (non inferiore a € 690 o, se a tempo determinato, € 1.380)
da € 15.001 a € 24.999 € 1.910 + € 1.190 * [(€ 28.000 – reddito complessivo) / (€ 28.000 – € 15.000)]
da € 25.000 a € 28.000 € 1.910 + € 1.190 * [(€ 28.000 – reddito complessivo) / (€ 28.000 – € 15.000)] + € 65
da € 28.001 a € 35.000 € 1.910 * [(€ 50.000 – reddito complessivo) / (€ 50.000 – € 28.000)] + € 65
da € 35.001 a € 50.000 € 1.910 * [(€ 50.000 – reddito complessivo) / (€ 50.000 – € 28.000)]
oltre € 50.000 zero

In ultimo, da marzo 2022 “scompaiono” dalle buste paga tutte le agevolazioni per i lavoratori con figli, come gli assegni familiari, i vari bonus bebè, mamma domani e simili. Tutti questi strumenti sono stati accorpati nell’Assegno Unico per Famiglie, che viene erogato non tramite la busta paga ma direttamente attraverso un bonifico.

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