Bancomat, segnatevi questa data: “cambierà tutto”

Il contesto legato ai pagamenti elettronici è in “subbuglio” in questo periodo, sopratutto a causa delle polemiche legate all’utilizzo del POS, ossia i terminali di pagamento già molto diffusi che di recente sono stati regolamentati con delle multe per ogni forma di esercente che non ne è munito oppure che rifiuta una transazione elettronica. Spesso definito come “obbligo di POS”, la normativa che è divenuta attiva a partire dallo scorso 30 novembre di fatto ha anticipato di 6 mesi rispetto al programma del Governo Draghi lo sviluppo di multe per le situazioni sopracitate.
Tutto questo serve per  incentivare le transazioni elettroniche, considerate preferibili in quanto più sicure e sopratutto, più facili da tracciare, come il Bancomat e le varie tipologie di circuiti come Visa e Mastercard.

Bancomat, segnatevi questa data: “cambierà tutto”

Questo comporta anche diverse “restrizioni” legate al prelievo di contante, il cui utilizzo pratico viene limitato da oramai diversi anni. Il limite scatta in relazione agli importi delle transazioni di denaro che ad oggi non possono essere superiori a 2000 euro per singola operazione. Importi superiori non possono quini essere pagati con il denaro liquido,  ma proprio attraverso un sistema di  pagamento tracciabile, quindi carta, bancomat, bonifico o simili.

Anche il contesto dei prelievi sta cambiando, con sempre meno ATM adibiti al prelievo di contanti, proprio perchè “meno indispensabili” rispetto al passato. Questo ha portato diversi istituti di credito ad organizzarsi ed a dismettere i propri ATM, anche se questo comporterà un profondo cambiamento in relazione alle commissioni interbancarie, ossia gli importi aggiuntivi che sono calcolati quando si effettua un prelievo da uno sportello che non è quello della nostra banca.

La commissione interbancaria costituisce esattamente questa forma di limite (per il circuito bancomat è regolamentato a 49 centesimi), ma questo potrebbe cambiare: molti istituti di credito infatti “spingono” per lo sviluppo di una tariffa flessibile, opzione che è già stata considerata dall’Antitrust, tariffa che potrebbe portare al pagamento di una commissione “flessibile” a seconda della banca, ma che nel concreto potrebbe anche provocare dei rincavi, con commissioni che potrebbero essere molto più salate.

Entro la fine dell’anno l’Antitrust si pronuncerà ufficialmente in merito.

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