Contanti, cosa succede se non rispetto i nuovi limiti?

I vari governi che si sono susseguiti negli ultimi anni sono stati accomunati da alcuni fattori, oltre che ovviamente la gestione pandemica: la volontà di ridurre l’evasione fiscale, il riciclaggio di denaro ed il lavoro nero ha portato l’attuazione di diverse politiche che nel corso del tempo sono state più o meno “accettate” dalla popolazione, tutte inerenti alla riduzione della circolazione dei contanti. Alcuni esempi sono stati il Bonus Bancomat, il Cashback di Stato e anche il recentissimo obbligo di POS, che è stato tuttavia percepito come tale solo da alcune settimane, tutti per “abituare” la popolazione ad utilizzare con maggiore frequenza il denaro elettronico al posto dei contanti, che sono costantemente soggetti a limitazioni.

Contanti, cosa succede se non rispetto i nuovi limiti?

La motivazione è presto detta, monete e soprattutto banconote sono utilizzate anche per eludere i controlli fiscali, rendendo quindi le transazioni molto difficili da tracciare. Un esempio, molto recente, è stato quello legato alle proteste di molti esercenti e professionisti che hanno lamentato proprio l’obbligo di POS, con le proteste che sono state “giustificate” da una eccessiva rigidità, mentre il governo considera necessario questo provvedimento proprio per rendere le transazionii più tracciabili.

Da diversi anni ogni transazione che viene regolarmente effettuata con i contanti deve essere soggetta ad una “tracciatura”, i limiti si applicano nello specifico sulle transazioni monetarie, come l’acquisto di beni e servizi, che per tutto 2022 non possono essere superiori a 2000 euro per singola transazione. E’ molto probabile che i limiti saranno dimezzati ulteriormente nel prossimo anno, ma molto dipende dalla “piega” che prenderanno le prossime elezioni.

Importi superiori a 2000 euro, anche se dilazionati in più rate, dovranno per forza essere eseguiti attraverso un metodo di transazione monetaria tracciabile, quindi bonifico, assegno, bancomat, carte e simili.

Per chi non rispetta le soglie sono previste delle sanzioni che vanno da un minimo di 2.000 euro ad un massimo di 50.000 euro. Viene punita anche l’omessa segnalazione con sanzioni che vanno da un minimo di 3.000 ad un massimo di 15.000 euro.

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