Bonus ristrutturazioni casa del 50% fino al 31 marzo 2024: ecco come funziona

Il bonus ristrutturazione 2022 permette a chi effettua lavori in casa di accedere ad una detrazione fiscale pari al 50 per cento della spesa. Fino ad arrivare a un massimo di 96.000 euro. Il bonus del 50 per cento per i lavori di rinnovamento edilizio è stato prolungato dalla Legge di Bilancio fino al 2024, a regole identiche, ed è quindi bene fare il punto su come funziona. Sebbene non siano mutate le indicazioni esecutive in merito ai lavori implicati nel bonus ristrutturazione 2022, rilevanti novità sono state previste nell’ambito delle modalità di uso.

Bonus ristrutturazioni casa del 50% fino al 31 marzo 2024: ecco come funziona

In parallelo alla detrazione fiscale, il bonus del 50 per cento potrà essere impiegato prediligendo per lo sconto in fattura o la cessione del credito. Ma al fine di ostacolare le frodi nel settore edilizio è richiesta l’apposizione del visto di corrispondenza. In parallelo, serve anche la testimonianza di congruità delle spese da parte di professionisti autorizzati. Vediamo dunque le cose più importanti da conoscere per accedere al bonus ristrutturazione per i lavori effettuati a partire dal 1° gennaio 2022. In concomitanza alla proroga dei bonus casa, la Legge di Bilancio 2022 presume l’estensione della possibilità di godere delle facilitazioni fiscali tramite cessione del credito e sconto in fattura.

Un allungamento che però, anche per il bonus ristrutturazione 2022. Si accosta al nuovo duplice obbligo relativo al visto di conformità e all’attestazione di congruità dei prezzi. L’esercizio dell’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura dovrà quindi essere comunicato dal professionista che ha apposto il visto di corrispondenza, e che ha quindi effettuato il primo controllo documentale sulla sussistenza dei requisiti per beneficiare del bonus ristrutturazione del 50 per cento.

L’invio dovrà essere fatto mediante il modulo e le istruzioni messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Questo entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento. A tal motivo sarà emanato un apposito catalogo da parte del Ministero della Transizione Ecologica. Ma, nell’attesa, sarà possibile far rapporto ai prezzi indicati da regioni e province autonome. Ma anche ai listini ufficiali o locali delle Camere di Commercio o, in difetto, ai valori di mercato presunti in base al luogo in cui si realizza l’intervento. Ecco dunque i punti salienti di questo bonus e su come accedervi.