Tutto sul kintsugi, l’arte giapponese di riparare le crepe con l’oro

Per kintsugi intendiamo una primitiva tecnica di origine giapponese, che consta nell’aggiustare la ceramica, come vasi e tazze, attaccandone i cocci con una pasta composta di polvere d’oro. Però, l’obiettivo non è solo quello di assestare l’oggetto, ma di dargli anche una nuova vita e una nuova esteriorità, valorizzandone le crepe, invece di occultarle. Dolci cicatrici, come fiumi d’oro, lo percorrono, donando alla vista una nuova armonia.

Tutto sul kintsugi, l’arte giapponese di riparare le crepe con l’oro

Il concetto di fondo è importantissimo e affascinante: ciò che è rotto non è smarrito, ma può nascere un’altra volta, prendendo nuova forma e forza dalle sue incompletezze e trasformandosi così in qualcosa di molto più bello. In Giappone, tale deliziosa forma d’arte legata alla ceramica è divenuta una vera e propria filosofia, che abbraccia l’anima, la mente e la vita stessa.

La tecnica tipica presume che i pezzi rotti dell’oggetto in ceramica siano tra loro riuniti. Questo passaggio è fatto con un sottile strato di lacca urushi, che derivata dalla resina di un albero. Le linee di rottura, prima otturate e poi carteggiate, vengono perfezionate con lacca urushi rossa a pennello su cui si lascia cascare la polvere d’oro. Scopo di questo modello di riparazione, non è quello di, come abbiamo detto prima, coprire il danno, ma bensì di enfatizzarlo, andandolo a fagocitare nell’estetica dell’oggetto aggiustato.

Dal punto di vista artistico, il pezzo riparato risulterà così “migliore” dell’oggetto nuovo. Sarà quindi esaminato come più prezioso, sia per la presenza dell’oro o dell’argento, sia per la sua singolarità. Le linee di rottura, unite con lacca urushi sono rimaste visibili, ed addirittura, in maggior misura rimarcate con polvere d’oro. Gli oggetti in ceramica riparati con questo tipo di tecnica artistica, divengono difatti vere e proprie opere d’arte.

La loro debolezza viene trasformata in un punto di forza e compimento. Ogni ceramica riparata mostra un differente intreccio di linee dorate originale e irripetibile a origi e della casualità con cui la ceramica si può spaccare. Tale pratica sboccia dall’idea che, dall’imperfezione e da una ferita, può venire al mondo una forma ancora più grande di perfezione. Questa può essere sia estetica che interiore, proprio riprendendo la filosofia precedentemente raccontata. Ecco dunque spiegata questa incredibile tecnica giapponese.