Quarto grado anticipazioni – Casi- Puntata 8 maggio 2020

Quarto Grado ritorna nel pomeriggio di questa sera, 8 maggio 2020: un nuovo appuntamento su Rete 4 che accenderà i riflettori su nuovi casi. Come sempre troveremo alla guida Gianluigi Nuzzi, pronto ad approfondire uno dei temi più controversi di questo periodo: il Coronavirus. Non abbiamo ancora chiuso le porte all’emergenza sanitaria e la ricerca sta ancora analizzando i vari dati per trovare vaccino e cura.

I contagi sono diminuiti, ma la curva parla ancora di contagi e vittime. Soprattutto nelle tre regioni più colpite, ovvero Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte. Le anticipazioni di Quarto Grado ci confermano che non si approfondirà solo il tema dei ‘caduti’, ma anche di chi è guarito. Sono diventati immuni oppure no?

Quarto Grado – Anticipazioni 8 maggio

Sono tante le possibili cure che la ricerca sta analizzando per scoprire quale possa essere la più efficace. Uno dei maggiori problemi del Covid-19 è dato dalla presenza di vari fasi, dall’iniziale alla più problematica, che richiedono trattamenti diversi. Il vaccino non è dietro l’angolo e occorreranno diversi mesi prima che si possa trovare una soluzione definitiva. Per questo gli scienziati hanno sempre parlato di diciotto mesi o due anni, dallo scoppio della pandemia, come tempistica necessaria.

Si può diventare immuni al Coronavirus? Le Iene nella puntata di questa settimana hanno approfondito la tematica del plasma iperimmune che potrebbe garantire una totale guarigione dei pazienti. Quarto Grado invece si occuperà della durata della possibile immunità. Non è escluso infatti che i soggetti colpiti e guariti, possano avere delle ricadute. Da un confronto con la Sars1 sembra che il soggetto immune potrebbe rimanere tale solo per qualche mese.

Le anticipazioni di Quarto Grado si concentrano anche sui casi di seconda infezione. Ovvero i pazienti che hanno contratto di nuovo il virus nonostante una prima guarigione. Dalle prime indagini sembra che tali casi siano legati in realtà a tamponi non accurati oppure poco sensibili alla vera presenza del Covid-19 nell’organismo. Siria Magri invece risponderà ad una delle domande più dibattute: alcuni pazienti posseggono delle predisposizioni genetiche che permettono loro di guarire in modo più rapido?