Katia Greco è Mery – Chi è – Il giovane Montalbano

Katia Greco è Mery nella fiction Il giovane Montalbano, un personaggio che avremo modo di conoscere per pochissimo tempo. Si tratta della fidanzata del protagonista, un’insegnante di Catania che sogna un giorno di diventare la moglie del Commissario.

Le cose però andranno in modo diverso e anzi sarà proprio Mery a spingere il fidanzato a lasciarla. Il motivo? Credere che possa sposarla. L’evento però non lascerà indifferente il poliziotto, che troverà alla fine il modo di rassegnarsi.

Katia Greco è Mery – La scheda

Mery è un’insegnante originaria di Catania. Ha conosciuto Salvo (Michele Riondino) durante la sua permanenza in città come vice Commissario. Anche se hanno sempre vissuto a breve distanza, la loro relazione non è mai decollata. Il protagonista infatti preferisce tenere a bada i sentimenti e per Mery prova un profondo affetto, ma nulla di più. Quando la ragazza gli rivelerà di voler diventare sua moglie, deciderà anzi di lasciarla. Mery dovrà accettare la chiusura definitiva, anche se per Salvo non sarà così semplice. Si trascinerà addosso il senso di colpa di averla in qualche modo presa in giro.

Katia Greco invece è di Messina e ha debuttato a teatro prima di comparire nel 2007 ne Il capo dei capi. Quattro anni più tardi la troviamo nella fiction nata dalla penna di Andrea Camilleri e sotto la guida di Gianluca Maria Tavarelli. Alex Britti la sceglie invece per la clip del suo brano Cinque petali di rosa ed entra anche nel cast di Don Matteo per un solo episodio della decima stagione. Per quanto riguarda al suo ruolo di Mery ha rilasciato alcune dichiarazioni a RbCasting: “Sono un’insegnante di latino siciliana, che crede nei valori della famiglia e dell’amore, che ama la buona cucina. Sogno di sposare Salvo Montalbano. Insomma, sono la classica donna sicula. Anche se, ad un certo punto, questo rapporto si romperà e subentrerà Livia, il mio ruolo sarà determinante per il Commissario. Intercederò per lui e per il suo trasferimento a Vigata, attraverso una raccomandazione con uno zio al Ministero degli Interni“.