Omicron: allarme per la nuova variante indiana, ecco cosa succede

Da due anni a questa parte, il mondo è stato sconvolto e terrorizzato dal COVID-19. Quella che stiamo vivendo è la terza estate dove oltre alle alte temperature, dobbiamo continuare a lottare con un ancora una pandemia in atto. Dopo alcune settimane di prevalenza di BA.2, la variante Omicron 5 sta salendo sempre di più in cattedra, aumentando e non di poco la crescita dei casi.

Omicron: allarme per la nuova variante indiana, ecco cosa succede

Gli epidemiologi e i genetisti che seguono l’evoluzione del Sars-CoV-2 hanno già gli occhi puntati su una nuova variante di Omicron che arriva dall’India e potrebbe aumentare ancora di più la crescita dei casi. Al momento però non esistono pubblicazioni scientifiche su Omicron BA.2.75, ma solo segnalazioni sul web fra vari gruppi di esperti che rilevano come questa nuova variantenon arrivi direttamente da BA.5, bensì da BA.2, e sia differente da quest’ultima per via di nove mutamenti sulla proteina Spike, con la quale il virus si allaccia alle cellule umane.

Insomma c’è molta confusione ma soprattutto apprensione, questo perché la velocità di trasmissione di questa variante è molto elevata. Le nuove varianti, come ci spiegano gli esperti, hanno scacciato la cura con gli anticorpi monoclonali. Aggiungono poi che da febbraio, si hala disponibilità di almeno tre antivirali, di cui due per bocca, la cui assunzione nel paziente con alto fattore di rischio possa far progredire la malattia.

Questi antivirali funzionano a prescindere dalla variante del caso e sono efficientissimi e sicurissimi.  Questi devono però essere presi nei primissimi giorni dell’infezione. In Italia è Carlo Signorelli, ordinario di Igiene dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che ha detto la sua sulla nuova sotto variante indiana.

Riassumendo le sue parole, il dottore ci ha detto che il virus ci tiene sulla corda. Soprattutto che le varianti si conseguono e noi ce ne accorgiamo quando ormai hanno già infettato molte persone. E conclude con la speranza che siano sempre meno aggressive e contagiose. Possiamo però dare, per adesso, una lieta notizia ovvero che di questa variante ancora non si registrano casi in Italia.

Però non bisogna cullarsi su questo, vedendo come già in Europa si stia diffondendo anche abbastanza rapidamente, quindi soprattutto in questa situazione bisogna avere la massima accortezza.