L’acqua salata uccide le piante? Ecco la risposta che aspettavano tutti

Come ben sappiamo le nostre amate piante hanno bisogno di acqua per sopravvivere, chi più e chi meno ma questo elemento è essenziale per la loro vita. Non tutti sanno però che molte specie richiedono anche un certo numero di sale e quindi di acqua salata, ma la verità è che in quantità sovrabbondante potrebbe essere nociva.

L’acqua salata uccide le piante? ecco la risposta che aspettavano tutti

L’acqua salata può essere sostenuta sulle foglie e sugli steli, ma se viene assimilata dal terreno potrebbe disidratare o intossicare il vegetale. Per garantire la vita della pianta è raccomandabile evitare di annaffiarla con acqua racchiudente molto sodio.

In parecchi terreni l’acqua per l’annaffiamento è poco reperibile, al contrario dell’acqua salata. Un elevata concentrazione di sali può condizionare negativamente sulla resa del raccolto e modificare nel tempo l’aspetto del terreno. La presenza di sodio densa la terra e la rende poco drenante.

Impiegare o meno l’acqua con presenza di sale per irrigare, quando non ci sono alternative, dipende da svariati fattori. Prima di tutto bisogna comprendere il livello di tolleranza della specie seminata, le peculiarità del terreno e le condizioni climatiche. Maggiori saranno le temperature, più innalzati saranno i livelli di sale che rimarranno nel terreno.

È per tale motivo che, per innaffiare i terreni in alcune zone di difficoltoso reperimento di acqua dolce, sono stati creati dei sistemi che riescono a togliere i sali dall’acqua. Impiegando delle membrane osmotiche e la giusta pressione, messe a contatto con queste tubature caratteristiche, le piante stesse riescono a dissalare l’acqua senza impregnarsi i sali. Generalmente quando si annaffia una pianta con acqua salata le foglie o gli steli non ne sono rovinati.

Questo a patto che non rimanga su di esse per una durata lunga. In questo caso, difatti, potrebbe trattenersi un leggero residuo che potrebbe incidere sul processo di fotosintesi. Infine, il danno più grosso si riscontra quando l’acqua salata è assorbita dal terreno. È indispensabile per il funzionamento degli enzimi e agisce anche sul processo della fotosintesi.

Dalle radici l’acqua, tramite l’osmosi, attraversa la pianta in tutta la lunghezza arrivando fino alle zone dove la sua concentrazione è inferiore. Alla fine vapora dalle foglie o attraverso gli stomi.

Tale processo è intralciato se il vegetale è annaffiato con acqua ricca di sale, fino a giungere a disidratare e uccidere la pianta.