Carenza di ferro: attenzione a tutte le conseguenze, ecco perché

La carenza di ferro  è una condizione molto diffusa. Infatti, il ferro è un oligoelemento essenziale per il nostro organismo, perciò bisogna fare attenzione a tutte le conseguenze.

Carenza di ferro: i sintomi

In genere con una carenza di ferro si avverte un senso di debolezza e spossatezza. Purtroppo l’anemia comporta sintomi più gravi ed è molto diffusa (oltre 1 miliardo di donne ne soffre), in genere è caratterizzata da:

  • astenia
  • pallore
  • capogiri
  • tachicardia
  • difficoltà respiratorie.

Le cause possono essere diverse, soprattutto a ridosso di una gravidanza o il ciclo mestruale.

Per coprire il fabbisogno quotidiano di questo minerale è molto importante seguire un regime alimentare vario ed equilibrato. Infatti, il ferro basso si può risolvere con l’alimentazione o con alcuni integratori.

Cause

Quindi, una diagnosi di carenza di ferro non è da sottovalutare ed è importante capirne le cause. Tra queste possono esserci:

  • Aumento del fabbisogno di ferro, come nel caso della gravidanza
  • Perdita maggiore, quando si perde sangue
  • Alterazione dell’assorbimento (ad esempio per una malattia gastrointestinale).
  • Scarso apporto con l’alimentazione.

Ecco cosa mangiare con la carenza di ferro

Ritroviamo il ferro in molti dei cibi che mangiamo, per fortuna!

Gli alimenti maggiormente ricchi di ferro sono il fegato e le carni bovine, di maiale, di agnello, di cavallo, di pollo, di tacchino e di faraona.
Tra il pescato, invece, gli alimenti più utili in caso di carenza di ferro sono i crostacei, i molluschi e pesci come trota, tonno, baccalà, acciughe e sarde.

Verdure

Contribuiscono all’apporto di ferro anche verdure a foglia verde:

  •  la lattuga, spinaci ecc
  • Vitamina C: verdure ricche di vitamina C, come pomodori, peperoni, cavoli e broccoli, o ancora terminare i pasti con agrumi o verdure come kiwi, ribes e uva.
  • e frutta secca come noci e nocciole, mandorle e pistacchi.
  •  fonti proteiche ricche di ferro come i fagioli, le lenticchie, i ceci, i lupini e il tofu.
  •  l’utilizzo in cucina di pastapane e cereali, che contengono una quantità varia di nutrienti.

Per capire se si ha una mancanza di ferro, è importante fare le analisi.

Gli esami più comuni sono:

  • Emocromo è un esame del sangue completo, che determina la quantità dei globuli rossi.
  • Sideremia: rappresenta il ferro di passaggio nel sangue. I valori di riferimento sono molto variabili in base al sesso, all’età, al performance status del soggetto e altre caratteristiche
  • Transferrina  è la proteina di trasporto del ferro. Chi soffre di anemia sideropenica presenta una gran quantità di transferrina che non trasporta il ferro.
  • Ferritina che è  l’esame più utile perché rappresenta le riserve di ferro e da al medico indicazioni fondamentali sulla quantità di ferro da implementare.

Dopo l’alimentazione corretta a base di ferro, se la situazione non migliora dovrai prendere specifici farmaci.